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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Anche la Cassazione non ha dubbi: il Nuovo Clan Partenio esisteva e applicava il metodo mafioso

I giudici della Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione hanno depositato i motivi della pronuncia nei confronti degli imputati 

I giudici della Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione hanno depositato i motivi della pronuncia nei confronti di tre imputati nel processo relativo al Nuovo Clan Partenio, i quali avevano scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Questa rappresenta la prima sentenza definitiva che conferma l'esistenza del sodalizio guidato da Pasquale Galdieri, disarticolato da un'operazione della Dda di Napoli e dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino nell'ottobre 2019.

La Cassazione ha accolto parzialmente i ricorsi dei difensori di Elpidio Galluccio e Filippo Chiauzzi (recentemente scarcerati a causa della perdita di efficacia della misura cautelare nei loro confronti). Gli avvocati Domenico Dello Iacono, Marcello Severino e Veronica Paturzo (mentre l'altro imputato, Pasquale Bianco, difeso dall'avvocato Quirino Iorio, non risponde dell'associazione) hanno ottenuto un'accoglienza parziale riguardo alla determinazione della pena per i loro assistiti. Per entrambi, la Corte di Appello di Napoli dovrà decidere nuovamente sulle pene.

Non vi sono dubbi sull'esistenza del Nuovo Clan Partenio, nonostante le difese abbiano tentato di contestarlo. I magistrati sostengono che "la ricostruzione delle sentenze di merito in ordine all’esistenza dell’associazione camorristica denominata 'Nuovo clan Partenio' ed al ruolo svolto dai ricorrenti in tale sodalizio non sono ammissibili". In particolare, la Corte fa riferimento a elementi acquisiti attraverso indagini svolte in diversi procedimenti, tra cui due dei tre procedimenti riuniti nella maxi-inchiesta dei Carabinieri del Nucleo Investigativo.

La prova della presenza del clan è supportata da una serie di elementi, tra cui le dichiarazioni riguardanti l'omicidio di Michele Tornatore, le videoriprese presso l'autolavaggio di Carlo Dello Russo, e la ricostruzione della gerarchia del sodalizio guidato da Pasquale Galdieri. Per i due imputati, ora è in attesa solo il processo di secondo grado per la rideterminazione delle pene.

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