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Lunedì, 29 Aprile 2024
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"Intelligenza artificiale" - tecnica e deontologia: "Una risorsa importante che non può prescindere dalla coscienza umana"

Le immense potenzialità e i rischi dell'intelligenza artificiale sono stati i temi trattati all'interno del dibattito tenutosi oggi presso il Circolo della Stampa di Avellino

Le immense potenzialità e le implicazioni rischiose connesse all'intelligenza artificiale sono stati i temi trattati all'interno del dibattito svoltosi oggi presso il Circolo della Stampa di Avellino. L'evento, inserito nel contesto della formazione triennale promossa dall'Ordine dei Giornalisti della Campania, ha posto l'attenzione sul delicato equilibrio tra la tecnica e la deontologia giornalistica.

Tra i relatori, erano presenti personalità di rilievo, quali Ottavio Lucarelli, Presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, Antonio D'Errico, Presidente della Commissione Uffici Stampa dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, Alessandra Malanga, membro della Commissione Uffici Stampa dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, Domenico Pennone, giornalista, Aniello Murano e Giovanni D'Alessandro, entrambi docenti universitari, e Salvatore De Napoli, giornalista e ricercatore.

Il corso, realizzato in collaborazione con la Commissione Uffici Stampa dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, ha analizzato con trasporto e passione gli impatti dell'intelligenza artificiale, già in parte evidenti nel campo giornalistico. Ovviamente, l'attenzione principale dei professionisti presenti si è rapidamente concentrata sugli effetti sull'etica professionale.

"L'intelligenza artificiale è assolutamente una risorsa", afferma il dottor Aniello Murano. "Come abbiamo discusso oggi, c'è la possibilità di utilizzare strumenti specifici con i quali è possibile recuperare informazioni e anche conoscenza tramite le nuove tecnologie. L'unico rischio, al momento, è la possibilità che informazioni false, non certificate, possano essere pubblicate sui giornali. L'unico suggerimento, ovviamente, è di intervenire - attraverso le risorse umane - in modo da poter sempre verificare le fonti. Come in tutte le professioni del mondo, non dobbiamo dimenticare di applicare la nostra deontologia e i nostri principi morali. Questi sono elementi fondamentali che, alla fine, trasformano una notizia come tante altre in un "pezzo di colore"; e che, alla fine, rappresenta la differenza tra l'uomo e la macchina. Una sfida che, per il giornalista - fortunatamente - ancora esiste". 

"L'intelligenza artificiale, quando viene impiegata nel giornalismo, solleva una serie di problemi giuridici che, naturalmente, hanno le proprie radici in questioni di natura morale", ha aggiunto il dottor Giovanni D'Alessandro. "Ciò deriva dal fatto che si ha a che fare con una varietà di dati e contenuti, alcuni dei quali possono essere sensibili, non veritieri o addirittura costruiti in modo tale da arrecare danno a qualcuno. Di conseguenza, il giornalista deve essere consapevole di tali aspetti. Dal punto di vista deontologico, chi utilizza l'intelligenza artificiale come strumento per la redazione degli articoli deve effettuare una verifica, svolgendo ciò che comunemente si chiama fact-checking. L'obiettivo è accertare innanzitutto la veridicità delle informazioni riportate e garantire che tali informazioni non danneggino né ledano nessuno. Questo processo implica un circuito di responsabilità che coinvolge sia il giornalista che ha fatto uso dell'intelligenza artificiale come fonte, sia l'editore o le piattaforme su cui gli articoli vengono pubblicati".

Ovviamente, l'argomento legato all'intelligenza artificiale è estremamente vasto e copre una infinita gamma di tematiche. Tuttavia, non si tratta di una paura "nuova" per i giornalisti. Ciclicamente, ogni volta che la professione si è confrontata con una "rivoluzione epocale", ha affrontato paure e dubbi simili. Questo è accaduto con l'introduzione dei primi computer nelle redazioni e con l'avvento di Internet.

Secondo il nostro modesto parere, la "minaccia" dell'intelligenza artificiale può essere affrontata e superata utilizzando le stesse strategie adottate nelle precedenti "battaglie con il futuro". Il giornalista dovrà imparare a reinventarsi continuamente e aggiornarsi senza sosta, rimanendo sempre al passo dell'innovazione tecnologica. È essenziale apprendere l'utilizzo delle moderne tecnologie senza esserne sopraffatti. Allo stesso tempo, il giornalista deve necessariamente avvalersi delle innovazioni tecnologiche ma senza esserne schiavo.

Questo articolo è il frutto di una riflessione nata da una mente umana che, nella giornata odierna, ha partecipato al dibattito tenutosi al Circolo della Stampa di Avellino. Se avete interesse a esplorare un punto di vista "diverso", vi invitiamo a continuare nella lettura.

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