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Varianti Covid, ritardi, mix di vaccini e uso della mascherina: la prof.ssa Taliani fa il punto della situazione

La prof.ssa Gloria Taliani, docente del Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione dell'Università "Sapienza" di Roma, illustra il suo pensiero riguardante la gestione dell'emergenza Covid-19 nel nostro Paese e della campagna vaccinale

Ecco le dichiarazioni della prof.ssa Gloria Taliani, docente del Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione dell'Università "Sapienza" di Roma: "Siccome le varianti sono selezionate sulla base di una pressione che le rende più efficienti rispetto al virus selvaggio, hanno la capacità di diffondersi e di infettare maggiore. Non dobbiamo, tuttavia, preoccuparci: dobbiamo conoscere i meccanismi di difesa, che sono principalmente il mantenimento di tutte le abitudini che abbiamo acquisito e l'estensione più ampia possibile della vaccinazione alla popolazione, sapendo che, con la vaccinazione, viene conferita alla popolazione vaccinata lo stesso vantaggio che ormai ha acquisito con il virus allo stato selvaggio. Dobbiamo, pertanto, continuare a gestire con conoscenza e con fermezza i rischi derivanti dal virus e dalle sue varianti".

Sulla seria ipotesi che, a luglio, verranno somministrate soltanto le seconde dosi, la prof.ssa Taliani afferma: "Sicuramente, la disponibilità dei vaccini non è illimitata, quindi questo cambiamento di destinazioni e profilazione del vaccino nelle sue sequenze in prima e seconda dose può delimitare un fabbisogno inatteso. Al tempo stesso, la flessibilità con cui viene proposta la vaccinazione alla popolazione fa sì che si possano immaginare anche scenari diversi: la seconda dose con AstraZeneca non è stata proibita, chi vuole può effettuarla anche con questo vaccino. Indubbiamente, slitteremo di qualche settimana rispetto ai tempi attesi di raggiungimento dell'immunità di gregge, ma questo non modificherà, nella sostanza, il quadro epidemiologico, in quanto, su questo quadro, ormai abbiamo costruito delle certezze e, a ridosso della riapertura delle scuole, con una sufficiente estensione dell'immunizzazione, arriveremo all'autunno con una maggiore tranquillità rispetto allo scorso anno".

In particolare, sulla confusione legata ad AstraZeneca e sul tanto discusso mix di vaccini: "Siamo in un work in progress per definizione: quello che facciamo e quello che abbiamo capito è frutto di ciò che abbiamo sperimentato. Per cui le certezze granitiche non fanno parte di questo scenario e, in tali certezze, né in altri ambiti vaccinali, non esiste un vaccino che non possa essere intercalato con altri vaccini. Non è che se ci si vaccina con un particolare tipo di vaccino antinfluenzale, il richiamo deve essere fatto per forza con lo stesso vaccino. Tale rigidità si basa su un'idea di prudenza, ma non scolpita sulla roccia. Ma i dati hanno dimostrato che si può essere più flessibili e, di questa flessibilità, dobbiamo fare un uso più ragionevole possibile. Dobbiamo andare, quindi, nel miglioramento dell'efficienza immunizzante e nella più possibile sicurezza nella somministrazione dei vaccini".

Infine, sull'uso della mascherina: "Per me, chi si è vaccinato può toglierla, soprattutto in un ambiente esterno e considerando la frequenza dei pazienti positivi che, adesso, è riscontrabile nel nostro Paese. La possibilità di intercettare un positivo asintomatico nell'ambiente esterno è molto più limitata rispetto a qualche settimana o mese fa; in più, abbiamo la certezza della copertura immunizzante, quindi l'atteggiamento di liberazione che il Cts e il Ministero ci consente di immaginare è prudente e condivisibile".

Si ringrazia la nostra collega Tiziana Urciuoli per la gentile concessione del video.

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