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Atripalda scende in piazza contro la guerra in Ucraina: le immagini del presidio per la pace

Si è tenuto oggi il presidio per la pace, con l'accensione di una candela, accompagnato da un momento di silenzio, e la raccolta di farmaci e indumenti caldi

Le terribili notizie provenienti dall'Ucraina hanno sconvolto tutti, travalicando ogni confine geografico. Oggi, ad Atripalda, in Piazza Umberto I, si è tenuto il presidio per la pace, con l'accensione di una candela, accompagnato da un momento di silenzio, e la raccolta di farmaci e indumenti caldi.

"La guerra è sempre qualcosa contro cui schierarsi"

L'iniziativa, organizzata da Idea Atripalda e alla quale hanno aderito tantissime realtà del mondo associativo, nasce allo scopo di: "Raccoglierci in un momento pubblico per rivolgere un pensiero ai fratelli e le sorelle ucraini che stanno vivendo questa situazione disastrosa e surreale. Momenti di mobilitazione e sensibilizzazione come questo, sono fondamentali per non farci mai dimenticare che la violenza armata, la guerra, è sempre qualcosa contro cui schierarsi, anche quando questa si svolge in luoghi che possono sembrarci così lontani da noi".

"La guerra esiste e la percepiamo tutti, non solo in Ucraina, ma in tutto il mondo" afferma Noemi Gaeta. "Ci sono altri luoghi di guerra e non dobbiamo cadere nel rischio di discriminare tra profughi di serie A e profughi di serie B. Per cui dobbiamo accogliere e dimostrare la nostra vicinanza non solo rispetto al popolo ucraino, che adesso sta vivendo, più di ogni altro popolo, momenti di grande crisi e angoscia, ma verso tutti coloro che si trovano in questa situazione di difficoltà, a causa della guerra".

Spagnuolo: "Sentiamo molto questo dramma e faremo tutto il possibile"

Presente, alla manifestazione, anche il sindaco di Atripalda Giuseppe Spagnuolo: "Stiamo seguendo la situazione, tutto il mondo civile deve essere disponibile ad aiutare la popolazione ucraina. La comunità atripaldese farà quello che ha sempre fatto, forse in maniera anche più convinta. Già dagli Ottanta, con la vicenda di Chernobyl, siamo vicini alla popolazione ucraina: vi sono state accoglienze e adozioni in quell'epoca, si sono creati tanti rapporti. Sentiamo molto questo dramma e faremo tutto il possibile. Siamo in contatto con la Prefettura per capire le modalità di accoglienza e quello che potremmo fare e mettere a disposizione in termini di risorse, oltre che canalizzare quello che la nostra comunità già ha messo in campo".

"Stiamo valutando tutto, è un dramma molto grande e non ne sappiamo le proporzioni" continua il primo cittadino. "Sarà sicuramente una questione che chiamerà in causa le strutture pubbliche, così come eventualmente strutture private. Ci sarà una sollecitazione generale ma anche noi, come amministrazione, stiamo cercando di fare tutto il possibile".

Infine: "A tutti coloro che arriveranno spontaneamente, consigliamo di contattare subito gli organi di polizia e l'Asl, in modo da avviare immediatamente l'istanza di soggiorno in Italia, nei nostri luoghi, al fine di entrare in un canale di accoglienza e sostegno".

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