Le cicatrici del porto sicuro: "Una testimonianza della realtà disumana dell'orrore della Libia"

Cgil Avellino e l'associazione Comunità accogliente, hanno presentato questa nuova uscita editoriale presso la sala blu dell'ex Carcere Borbonico di Avellino in via Dalmazia

Vinicio Marchetti Giornalista 19 febbraio 2022 15:09

Cgil Avellino e l'associazione Comunità accogliente, presso la sala blu dell'ex Carcere Borbonico di Avellino in via Dalmazia, presentano il libro «Le cicatrici del porto sicuro» di Soumaila Diawara.

Con l'autore interverranno Gennaro Avallone, docente di sociologia Università degli studi di Salerno, Rizieri Buonopane, Presidente della Provincia di Avellino, e Dimitri Meka, Cgil Avellino. Moderati da Maddalena Poerio della Comunità accogliente.

"Il diario di un sopravvissuto"

"Le cicatrici del porto sicuro, "il diario di un sopravvissuto". Le cause e i processi che provocano la fuga di milioni di persone. Le guerre per procura, dittature e ingerenze. È il primo libro che ho cominciato a scrivere ben cinque anni fa, ma che arriva come terzo delle mie opere. Il viaggio dal Mali in Burkina Faso, Algeria, Libia, la detenzione, il lager, il mar mediterraneo e il naufragio prima di attraversare. Foto e interviste raccolte di nascosto nel carcere e nel lager rischiando la propria vita".

"La decisione di pubblicare questo libro nasce dalla volontà di rendere testimonianza diretta della realtà disumana che centinaia e migliaia di donne, bambine, bambini e uomini vivono in quel luogo che va oltre l'orrore che è la Libia, nella speranza di poter incidere anche in minima parte nell'opinione nazionale e internazionale, che per la maggior parte ancora è cieca e sorda alle richieste di aiuto. Un libro documentario con foto e video delle condizioni disumane in cui versano le persone sull'altra sponda".

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