"La Terra è stanca", l'esposizione di Giovanni Spiniello
Questa mattina, al Casino del Principe, è stata presentata l'esposizione “La Terra è stanca” di Giovanni Spiniello che aprirà il 25 settembre, all’interno del Summer Fest promosso dall’Amministrazione comunale, e si concluderà nel periodo delle festività natalizie
Questa mattina, al Casino del Principe, è stata presentata l'esposizione “La Terra è stanca” di Giovanni Spiniello che aprirà il 25 settembre, all’interno del Summer Fest promosso dall’Amministrazione comunale, e si concluderà nel periodo delle festività natalizie.
Alla conferenza stampa, insieme all’artista, erano presenti il Sindaco di Avellino Gianluca Festa e l’Assessore al Turismo Laura Nargi. L’esposizione, che ha il Patrocinio del Comune di Avellino, si svilupperà con la sezione grafica e pittorica nella sala centrale al piano terra e proseguirà con l’installazione Cuore diserbato nell’Ipogeo. Un percorso che si apre con le sue opere grafiche, la fossilizzazione oggettuale degli anni ’60 per arrivare, passando per la sua ricerca sulle favole identitarie irpine, alle più recenti terraoggettografie.
“La terra è stanca, circondata dall’indifferenza, gravata del peso dell’uomo. Lavoro con l’arte, soprattutto per creare un’apertura nei giovani - ha dichiarato l’artista Giovanni Spiniello - dinanzi al problema ambientale noi tutti dobbiamo affrettarci a fare qualcosa per risolverlo. La Terra è una nostra creatura e dobbiamo difenderla, con ogni gesto d’amore".
Biografia di Giovanni Spiniello
Giovanni Spiniello è un artista irpino con importanti partecipazioni quali la Biennale di Venezia nel 1968, la Quadriennale di Roma nel 1975, la seduzione dell’Artigianato a Roma nel 1990 ed è stato, inoltre, segnalato da Crispolti su Catalogo Bolaffi negli anni ’70 per la fossilizzazione oggettuale, tecnica di sua invenzione. Ad Avellino, quindi, arriva “La Terra è stanca”, personale che è stata già presentata alla Galleria Scoglio di Quarto a Milano, in occasione di Matera 2019 nella Biblioteca Provinciale T. Stigliani e all’Abbazia del Goleto con l’installazione I Guardiani della Terra fino al 2021.