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Nel ricordo di Gennaro Bellizzi: "La sua rivoluzione figlia di una vita rigorosamente impegnata"

L'associazione "Controvento" ha organizzato un incontro per ricordare la figura del medico irpino, scomparso lo scorso 28 ottobre e rimasto nel cuore dell'intera comunità

"Gennaro Bellizzi: una vita di passioni - Sport, politica, lavoro: una testimonianza di vita cristiana" è il tema dell'incontro, organizzato dall'associazione Controvento presso la Chiesa di San Ciro, per rendere omaggio alla figura del compianto medico, scomparso lo scorso 28 ottobre.

Primario del reparto di Cardiologia dell'ospedale Frangipane di Ariano Irpino, di cui era stato anche direttore sanitario, Gennaro Bellizzi è ancora vivo, nel ricordo di tutte le persone a lui care, per il suo lodevole impegno volto al riscatto delle condizioni della città di Avellino e della provincia. 

Il fratello Mario: "Gennaro era una persona con un grande rigore morale e una grande passione verso questa terra"

Il ricordo commosso dell'ing. Mario Bellizzi, Comandante dei Vigili del Fuoco di Avellino e fratello di Gennaro: "Soprattutto la perdita prematura di nostro fratello Mimmo ha determinato in lui un senso di protezione verso tutti gli altri componenti della famiglia e verso noi fratelli. Era un riferimento, anche i semplici commenti di una partita di calcio o di un'elezione politica avevano un significato particolare. Avevo un confronto con una persona che mi voleva bene: una persona saggia. Io credo che sia giusto che la città lo onori, ma non perché lui abbia fatto cose eclatanti, bensì perché il destino di mio fratello era un tutt'uno con questa città. Una persona estremamente umile, con un grande rigore morale e una grande passione verso questa terra".

Enzo De Luca: "Ha sempre dimostrato una grande passione civile e un attaccamento alla stessa idea"

"Credo che Gennaro manchi in modo assoluto, non è retorica" afferma l'ex senatore Enzo De Luca. "Era impegnato sul lato professionale, sportivo, culturale, oltre alla non facile gestione dell'emergenza Covid e del ruolo che ha dovuto svolgere, sia come cardiologo, sia in qualità di direttore sanitario. È una di quelle figure di appartenenza, in un periodo complesso come quello che viviamo, dove il trasformismo e l'opportunismo la fanno da padrona. In tutti i suoi impegni e in tutta la sua vita ha sempre dimostrato una grande passione civile e un attaccamento alla stessa idea e alla stessa appartenenza".

Nel ricordo di Gennaro Bellizzi: "La sua rivoluzione figlia di una vita rigorosamente impegnata"

Foti: "Ci intrattenevamo spesso a parlare e rimpiangeva la città prima del terremoto dell'Ottanta"

L'ex sindaco di Avellino, Paolo Foti, ricorda Gennaro Bellizzi per la sua immensa passione con cui viveva: "Innanzitutto, la sua fede cattolica, e poi la sua professione e lo sport, ai quali ha dedicato gran parte della sua vita. La grande simpatia e la grande stima di cui godeva ha fatto sì che tanta gente si stringesse intorno alla famiglia. Ci intrattenevamo a parlare e, spesso, rimpiangeva quello che era il contesto della città, prima del terremoto del 1980: una comunità che si è dispersa subito dopo il sisma, con tutti i suoi strascichi evidenti ancora oggi".

Don Luciano: "La rivoluzione di Gennaro nasce da una vita rigorosamente impegnata"

"Gennaro è stato un personaggio che ha segnato la nostra città e tante persone" il commento di don Luciano Gubitosa, parroco della Chiesa di San Ciro. "C'è tanta gente questa sera perché ha vissuto una grande passione per il prossimo e, soprattutto, è stato un credente, in grado di coniugare la vita con la fede. Tante volte, la fede si mette tra parentesi e ci si illude che si può essere rivoluzionari, perché si è laici. Invece, la vera rivoluzione nasce da una vita rigorosamente impegnata, nella profondità della coscienza personale. Gennaro voleva cambiare il mondo, ma ciò voleva dire cambiare la realtà in cui viveva e lui ha dato una bella testimonianza come medico, sportivo, amico e credente nella comunità parrocchiale".

Franco Festa: "Gennaro è vivo e presente insieme a noi, è il segno del nostro futuro"

"Noi, oggi, non siamo qui per ricordare Gennaro: noi lo prendiamo e lo rimettiamo vivo e presente insieme a noi" conclude Franco Festa, tra i fondatori dell'associazione Controvento. "Il suo ricordo non deve essere qualcosa che depositiamo come segno di un passato: Gennaro è il segno del nostro futuro. Il suo impegno, i suoi valori, la sua epicità sono il riferimento forte di Controvento, di cui era vicepresidente".

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