Giornata della Memoria, cerimonia di consegna delle Medaglie d'Onore a Palazzo di Governo
L'assegnazione delle onorificenze in memoria di cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti ha avuto luogo questa mattina, nel Salone degli Specchi
Il 27 gennaio è il giorno in cui tutto il mondo commemora la Shoah, il genocidio degli ebrei nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
In ricordo delle vittime di quel tragico ed oscuro periodo della storia del nostro Paese e dell’Europa, questa mattina presso la Prefettura di Avellino si è svolta la cerimonia di consegna delle medaglie d'onore, le onorificenze ufficiali con cui si celebra la memoria di cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti.
Nel Salone degli Specchi, il Prefetto Paola Spena ha consegnato le onorificenze ai familiari degli insigniti Luigi Bergamino di Avellino, Michele Galluccio di Conza della Campania, Rocco Antonio Spagnuolo di Grottaminarda, Silvestro Moriani di Montefredane, Antonio Porcaro di Roccabascerana, Salvatore Mongiello di Solofra.
All’evento hanno partecipato una rappresentanza delle Autorità locali, il vicepresidente della Fondazione “Guido Dorso” ed alcuni studenti del Convitto Nazionale e del Liceo Imbriani di Avellino, per un momento di riflessione sulla valenza della memoria come costruzione delle coscienze attraverso la conoscenza degli eventi del passato.
Spena: "Su questa tragedia è bene che teniamo sempre gli occhi aperti"
Ecco le dichiarazioni del Prefetto di Avellino, Paola Spena: "Ancora oggi, ci interroghiamo su come è stato possibile che si sia pianificato e realizzato, nell'indifferenza di tante persone, l'Olocausto. Su questa tragedia, è bene che teniamo sempre gli occhi aperti per difenderci da ogni forma di negazionismo, tuttora presenti, ma anche da quelle forme di fanatismo, razzismo, approccio violento a un altro soggetto. La nostra Costituzione ha messo in primo piano i valori della libertà e dell'uguaglianza, senza differenze ideologiche, di sesso o di razza. Su questo dobbiamo continuare a lavorare con i nostri giovani che devono mantenere viva questa memoria".
Il Prefetto introduce la metafora delle 'pietre d'inciampo' per sottolineare: "Un inciampo di cui dobbiamo costantemente tenere conto per reagire e imparare dalla memoria storica, che diventa collettiva nel momento in cui consideriamo tutte quelle forme di sopraffazione della violenza che rischiano di nascondere episodi e tragedie simili alla Shoah".