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Al Bar Caffeoveggenza appuntamento con l'esposizione “Acrobazie in arte”

La kermesse di “aperitivo con l’artista”  nel far esporre artisti internazionali vuole diffondere l’arte in maniera semplice, appunto attraverso i bar e così contribuire a un nuovo rapporto con le opere d’arte di grande importanza, rendendole fruibili

Nuovo appuntamento con l’arte nella kermesse “aperitivo con l’artista” presso il Bar Caffeoveggenza, sito in via Brigata 192. Il progetto a cura di Maurizio Caso Panza, già organizzatore della BeneBiennale,  esporrà l’artista figurativo Emilio Bilotta, architetto e vincitore di  numerosi premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali. Il percorso tracciato nelle opere esposte ha titolo “Acrobazie in arte” in quanto i lavori vogliono accompagnare il fruitore nell’ulteriore dimensione di essere opere non in assoluta staticità. I lavori del maestro Emilio Bilotta qualificano indubbiamente una ricerca di grandissimo spessore e tendono a superare il concetto di opera assolutamente statica e da questo appunto il titolo acrobazie. 
Le opere verranno esposte  per 15 giorni e saranno visitabili in orari continuati dalle ore 08.00 alle ore 20.00. Da non perdere assolutamente anche perché le citate opere si contrappongono a quelle esposte fino al 28 ottobre da Elbegzaya Kalthar dove emergeva l’armonia e ancor di più a quelle di Enrique Ringa dove emergeva il graffitismo, a dimostrazione di una forte e ragionata continuità espressiva.

La kermesse di “aperitivo con l’artista”  nel far esporre artisti internazionali vuole diffondere l’arte in maniera semplice, appunto attraverso i bar e così contribuire a un nuovo rapporto con le opere d’arte di grande importanza, rendendole fruibili.

“Acrobazie in arte”

Ecco quanto dichiarato ai nostri microfoni dall'artista Emilio Bilotta: "Ognuno interpreta e riceve uno stimolo dalle opere d'arte. Utilizzo sia materiali riciclati - carta, cartoncino, plastica - per poter comporre una serie di motivi ed effetti che si possono apprezzare e che provano a rompere il piano delle due dimensioni. Queste opere vanno fotografate con un taglio particolare per poter rendere nel migliore dei modi. Nascono in maniera istintiva, perché credo che sia spontaneo il moto artistico e la possibilità di esprimersi mettendo sulla carta le proprie concezioni e impressioni, tutta la propria formazione".

Gli fa eco Maurizio Caserta Panza, curatore del progetto: "Le opere hanno un concetto nuovo, perché non hanno staticità. Non parliamo di due dimensioni, ma di una dimensione che si muove anche in riflesso con la luce. La luce riflette una dimensione nuova, l'opera cambia come se si creasse una acrobazia. Un aspetto mutevole perché si perde la staticità e l'opera diviene acrobatica". 

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