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“Accen..diamo la pace”, amministrazioni comunali e associazioni irpine contro la guerra in Ucraina

Fiaccolata in Piazza Libertà organizzata dalla delegazione avellinese di Archeoclub d'Italia

Si è tenuta oggi, in Piazza Libertà, la manifestazione intitolata  “Accen..diamo la pace…”, organizzata dalla delegazione avellinese di Archeoclub d'Italia per dichiarare no alla guerra in Ucraina con l'accensione di una fiaccolata.

“Accen..diamo la pace”

D'Oria (Archeoclub d'Italia): "Tutti ci riconosciamo come esseri umani sotto un'unica luce"

L’iniziativa, ideata e promossa dall’associazione culturale Archeoclub d’Italia Avellino, è stata accolta con disponibilità e immediatezza da tantissime associazioni presenti sul territorio, da enti, Comuni, istituzioni e case editrici. La dimensione della cultura si apre, infatti, a una pluralità di parametri valoriali e interventi sottesi ad alimentare il senso della solidarietà e dell’attenzione per il prossimo, facendo leva sui presupposti filantropici della socialità e su quei circuiti tesi alla costruzione della libertà e della pace.

Ciascun partecipante ha acceso una candela, simbolo di speranza, predittiva di una luce che possa illuminare il cuore e il cammino di tutti. "Crediamo tantissimo nel valore della speranza e della solidarietà" afferma Ilenia D'Oria, presidente dell'Archeoclub d'Italia di Avellino. "La commozione stasera è tanta, perché siamo riusciti a mettere insieme tanti cuori battenti, tante anime che sentono di orientare le proprie energie verso l'altro, in termini di attenzione al prossimo. Il momento è tragico e storicamente drammatico, ma l'idea di essere qui, senza una sigla, senza un ruolo, è volta al bene comune, in cui tutti ci riconoscessimo come esseri umani, sotto un'unica luce".

Benevento (Unicef): "La pigotta ambasciatrice di pace per antonomasia"

Amalia Benevento, presidente del comitato provinciale di Unicef Avellino, sottolinea l'importanza dell'iniziativa: "Abbiamo iniziato dalle scuole e dai luoghi di educazione. Anche sulle nostre pagine social è apparso, da ieri, un tutorial per imparare a costruire quella che è la nostra ambasciatrice per antonomasia, la pigotta, nata per l'Unicef una ventina di anni fa, ma - mi piace ricordare - nel momento in cui l'Unicef è arrivata in Italia, al termine della seconda guerra mondiale, dedicandosi a tutte le vittime più fragili, donne o bambini, portando loro tutti i generi di prima necessità che oggi, ahimè, siamo costretti a offrire, a poche centinaia di km dal nostro territorio.

In realtà, l'Unicef non si è mai fermata: "Tante guerre, in questi anni, hanno funestato la nostra Terra. Quella in Ucraina è, forse, un po' più vicina, per cui, forse, vediamo delle reazioni che a me piace leggere sempre in positivo: movimenti di solidarietà, come quello di oggi, che, al di là della manifestazione pacifica, vede la partecipazione di tanti giovani, studenti che ci raggiungeranno e che, in tutte le scuole, si sono organizzati per raccolte di beni di prima necessità, ma, soprattutto, dialogano e discutono sul significato della parola 'pace'. E le pigotte che questa mattina abbiamo costruito con dei bambini in una scuola dove arriveranno i primi bimbi ucraini si chiamano 'pace' in tutte le lingue del mondo".

La testimonianza di Elena (Ucraini Irpini): "I russi bombardano ogni minuto e muoiono tantissimi bambini"

"Stiamo avendo un aiuto gigantesco da tutti. Ogni giorno, riusciamo a ricevere fino a cinque minibus che portano di tutto e facciamo dei pacchi che vengono mandati direttamente in Ucraina. Non mi sarei mai aspettata tutta questa solidarietà: parecchie persone ci contattano e vogliono aiutarci, sia materialmente che moralmente. In questo modo, ci rendiamo conto che non siamo soli". E' la testimonianza di Elena, referente dell'associazione Ucraini Irpini, che racconta anche della sua esperienza personale: "Ho mia sorella che lavora nella polizia ucraina. Sono abbastanza preoccupata per lei, sta difendendo la città. Gli altri miei parenti sono al rifugio, tutti nascosti".

"La situazione è molto difficile" confessa Elena. "I russi bombardano ogni minuto e muoiono tantissimi bambini. Due bambini, di 4 e 6 anni, hanno perso la loro madre in seguito a un bombardamento ed erano in viaggio, alla ricerca del loro padre in Polonia. Hanno formato dei canali umanitari per portare beni in Ucraina, ma non vengono difesi, perché le persone, non appena danno un aiuto umanitario, vengono attaccate da ieri. E' una situazione tremenda, soprattutto a Kharkiv e Kiev. Non è facile. Ho paura per mia sorella, c'è stato un momento in cui mi ha detto: 'Non so se ci vediamo più'. Dobbiamo solo resistere".

Fai: "Essere qui oggi è un modo per rivendicare il diritto alla pace"

Tra le associazioni che hanno preso parte all'evento odierno, anche il Fai di Avellino, con le delegate Serena Giuditta e Maria Emanuela Miccichè: "Prendiamo parte, in modo accorato, a questo moto di condanna nei confronti dell'attacco da parte di Putin verso l'Ucraina. Essere qui oggi è un modo per rivendicare il diritto alla pace, da parte di tutta la comunità irpina, e per ricordarci che anche noi siamo sotto lo stesso cielo della luna di Kiev".

Festa: "Al Comune di Avellino sarà aperto uno sportello insieme alle associazioni"

"Con la Prefettura, abbiamo già organizzato un tavolo istituzionale che sta coordinando gli interventi" conclude il sindaco di Avellino, Gianluca Festa. "Il primo obiettivo è quello di creare un modello organizzativo, facendo leva su tutte le associazioni, sul mondo del volontariato e sulla Chiesa. I primi arrivi sono stati, di fatto, ospitati da parenti e amici. Il Comune partecipa al tavolo con le risorse e con le possibilità che ha. Verrà aperto uno sportello insieme alle associazioni. Probabilmente, pubblicheremo un bando per reperire abitazioni vuote, in modo gratuito, al fine di ospitare i profughi ucraini. Al momento, il numero è ancora contenuto ma, immaginando che ci sarà un incremento, ci stiamo organizzando".

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