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Us Avellino, benvenuto mister Braglia: quattro promozioni dalla C alla B

Il nuovo allenatore dei lupi è un guru della terza serie: in trent'anni di carriera ha centrato in ben quattro occasioni l'obiettivo promozione in cadetteria. Il progetto tecnico dell'era D'Agostino ripartirà dall'esperto tecnico di Grosseto

Esperienza. Ecco il termine utilizzato dall'Us Avellino, sottoforma di hashtag, per creare quell'ansiosa, quanto affascinante aria di suspense che, per qualche giorno, ha accompagnato i tifosi biancoverdi sui social, aleggiando intorno al nome del nuovo allenatore. Un termine che rispecchia in pieno la filosofia di gioco e le doti umane di Piero Braglia, nuovo allenatore dei lupi per la stagione 2020-21.

Una carriera costruita sui campi provinciali

Il tecnico di Grosseto, prima di cimentarsi nella sua carriera di allenatore, ha avuto una buona esperienza da calciatore, in qualità di centrocampista. Tra le tappe degne di nota, vanno segnalate quelle nella Fiorentina e nel Catanzaro: squadra, quest'ultima che, in quegli anni, riusciva spesso a ritagliarsi un posto nella massima serie. Proprio il capoluogo calabrese sarà determinante, per Braglia, nella consacrazione del suo percorso da mister.

La "seconda vita" di Piero Braglia inizia nella stagione 1989-90, sulla panchina della Bibbienese. Alla sua seconda esperienza, con la Colligiana, vince il campionato del girone, ma perde lo spareggio per l'accesso alla Serie C2 contro l'Avezzano. 

La prima gioia della sua carriera arriva nel 1995, a Montevarchi, con la promozione dalla C2 alla C1. Il tecnico maremmano tornerà, poi, a sedere sulla panchina rossoblu sei anni più tardi, dopo aver allenato Pontedera, Carrarese, Sangiovannese e Foggia, con risultati alterni e senza ripetere il miracolo vissuto qualche tempo prima.

Il ritorno a Catanzaro e il miracolo Pisa

La svolta nella carriera da allenatore di Piero Braglia arriva nella stagione 2003-04: dopo un ottimo trascorso sulla panchina del Chieti, il tecnico di Grosseto accetta la panchina del Catanzaro, la stessa squadra nella quale aveva fatto registrare il numero maggiore di presenze in qualità di calciatore, ben 142 in sei stagioni, tra A e B.

Trascinata dai gol di un implacabile Giorgio Corona, la compagine calabrese domina il girone B della Serie C1 e approda in cadetteria dopo ben 17 anni. I giallorossi, tuttavia,non inaugurano nel migliore dei modi il proprio campionato di Serie B: la partenza da incubo costerà caro a Braglia, il quale verrà esonerato per poi ripartire, l'anno seguente, dalla sua Toscana, alla guida della Sangiovannese.

Nel 2006-07, arriva la chiamata del Pisa: al termine di un campionato al cardiopalma, concluso al terzo posto nel girone A della Serie C1, Braglia riesce a conquistare la sua seconda promozione dalla C alla B (la terza, se si considera anche quella con il Montevarchi della stagione 1994-95). Nonostante il miracolo con la compagine neroazzurra, Braglia non verrà confermato e diventerà il nuovo allenatore della Lucchese.

Con Juve Stabia e Cosenza, il poker di promozioni è servito

Nella stagione 2010-11, dopo un'esperienza in Serie B a Frosinone, condita da un buon undicesimo posto, Braglia riparte dalla terza serie, con l'obiettivo di portare la Juve Stabia ai playoff della Prima Divisione di Lega Pro e di riscattare, dal punto di vista personale, la breve parentesi vissuta a Taranto. Il tecnico grossetano andrà ben oltre le aspettative: non solo sarà in grado di portare le Vespe a vincere i playoff di categoria, ma anche ad aprire un ciclo di permanenza in Serie B della compagine gialloblu, prima della difficilissima stagione 2013-14 dove, esonerato alla 15esima giornata per far posto a Fulvio Pea, Braglia ritornerà nel mese di febbraio, senza riuscire a portare a compimento il miracolo salvezza.

Un paio di sfortunate annate, con Lecce e Alessandria, precedute da un ritorno a Pisa tutt'altro che confortante, non precluderanno a Braglia la possibilità di centrare il poker di promozioni. L'occasione si ripresenterà in Calabria, alla guida del Cosenza. Il mister toscano, subentrato al posto di Gaetano Fontana dopo appena 5 incontri, porterà i Lupi silani dapprima al quinto posto del girone C della Serie C e, successivamente, con una trionfale cavalcata nei playoff, conclusasi nella finalissima dello Stadio "Adriatico" di Pescara contro il Siena, all'approdo in Serie B.

Ad Avellino per la quinta promozione?

E ora, ecco l'Avellino, per sposare il nuovo progetto tecnico dell'era D'Agostino. Dopo trent'anni di carriera e ben cinque promozioni all'attivo (di cui ben quattro dalla C alla B), una nuova ed entusiasmante tappa sta per riaccendere le motivazioni e l'agonismo di Piero Braglia, il nome giusto per la compagine biancoverde, in procinto di affrontare il prossimo campionato di Serie C nelle vesti di protagonista.

Esperienza, e non solo. Anche tanta qualità ed elevatissime doti umane continuano a plasmare la personalità di un mister pronto a inculcare il proprio credo calcistico e a conquistare la tifoseria biancoverde, magari con una sesta promozione a fare da ciliegina sulla torta di una trentennale esperienza da allenatore.

Non possiamo, dunque, che augurare al nuovo tecnico dei Lupi le migliori fortune per la prossima stagione. Benvenuto, mister Braglia!

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