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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sport

Scandone Avellino, le 10 partite più belle della storia

Gli incontri che hanno segnato un'epoca per il basket biancoverde

1° posto: La Fortezza Bologna - Air Avellino 67-73 (10 febbraio 2008)

La medaglia d'oro della nostra Top 10 dedicata alla Scandone Avellino va, di diritto, all'evento che ha portato il nome del capoluogo irpino e l'onore di un'intera provincia, per la prima e unica volta, sull'albo d'oro di una competizione nazionale, la Coppa Italia.

L'Air Avellino, al suo debutto, peraltro, in un'edizione di Final Eight, si è presentata al PalaMalaguti di Casalecchio di Reno, sede della rassegna, da squadra rivelazione del girone di andata e, dopo aver superato, ai quarti, la Premiata Montegranaro e, in semifinale, l'Angelico Biella, è pronta ad affrontare i padroni di casa de La Fortezza Bologna, senza alcun timore e con oltre 2.000 tifosi al seguito.

L'inizio è subito scoppiettante per i biancoverdi che, però, subiscono il rientro delle "V Nere", intenzionate a far bella figura di fronte ai propri tifosi, dopo la sconfitta già maturata nell'edizione precedente, contro la Benetton Treviso, tra le mura amiche. Gli uomini di coach Boniciolli appaiono, tuttavia, più lucidi e vanno all'intervallo in vantaggio (36-37). La Virtus, nonostante l'assenza dell'ex stella NBA Travis Best, riesce a prevalere nel terzo quarto (55-53 al 30'), prima del decisivo tour de force firmato dalla Scandone e, in particolar modo, da Devin Smith. Le triple della guardia americana (Mvp dell'incontro e della competizione, grazie ai suoi 18 punti) annichiliscono gli emiliani che, alla disperata ricerca del pareggio, vedono svanire le proprie speranze con il fallo in attacco di Dewarick Spencer su Daniele Cavaliero, l'emblema della conquista della Coppa Italia 2008 da parte della Scandone.

Finisce 67-73, con Marques Green, il folletto di Philadelphia, che, per poco, non va a schiacciare sull'azione conclusiva dell'incontro. Anche qui, invasione sul parquet dei supporters irpini, entusiasti, quasi increduli, di fronte a un grandissimo trionfo, ad abbracciare tutti i protagonisti della vittoria più importante di sempre, da Matteo Boniciolli (in lacrime a fine gara) a Vincenzo Ercolino, vero e proprio artefice del miracolo Air Avellino, uno dei più belli e genuini della storia del basket italiano e dello sport irpino.

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