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Scandalo tamponi Lazio, coinvolta anche la Futura Diagnostica di Taccone

Alcuni giocatori del club biancoceleste, risultati positivi la scorsa settimana e poi scesi regolarmente in campo contro il Torino perché negativi, sono di nuovo positivi e non potranno prendere parte al match di stasera contro lo Zenit San Pietroburgo

Lo scandalo relativo al processamento di tamponi effettuati sui calciatori della Lazio, per i quali la Procura Federale della Figc ha appena aperto un'inchiesta, rischia di investire anche la Futura Diagnostica del biologo avellinese Walter Taccone.

Alcuni giocatori del club biancoceleste, risultati positivi al Covid-19 la scorsa settimana, prima della partita di Champions League contro il Club Brugge, e poi scesi regolarmente in campo nel match di Serie A contro il Torino, in quanto negativi, ora sono di nuovo positivi e non potranno prendere parte al match di stasera contro lo Zenit San Pietroburgo.

Perché è coinvolta anche la Futura Diagnostica

A processare i tamponi è stato, appunto, il laboratorio privato sito in Corso Vittorio Emanuele ad Avellino, di proprietà dell'ex presidente dell'Avellino Calcio. La Società Sportiva Lazio, infatti, si è affidata, già a partire dall'inizio della stagione in corso, alla Futura Diagnostica per la somministrazione e il processamento dei tamponi a tutto il gruppo squadra.

Nello specifico, sono tre i calciatori coinvolti in questa strana vicenda che è esplosa come un fulmine a ciel sereno nella giornata odierna: il portiere Thomas Strakosha, il centrocampista Lucas Leiva e l'attaccante Ciro Immobile, centravanti della nazionale e Scarpa d'Oro 2020.

Taccone jr. si difende: "Il nostro laboratorio prevede uno screening di tre geni"

Non si è fatta attendere la risposta della Futura Diagnostica, attraverso le parole di Massimiliano Taccone, figlio di Walter. Intervenuto tra le righe del Ciriaco, il presidente del CdA del centro polispecialistico prova a spiegare quanto accaduto: "A differenza della stragrande maggioranza dei laboratori, il nostro analizza tre geni, e non due. Tra questi tre, ce n'è uno specifico della famiglia coronavirus, che però non appartiene al Covid-19 e che non è contagioso. Abbiamo comunque segnalato la presenza di questo gene attraverso il nostro laboratorio". In sostanza, secondo quanto riferito da Taccone jr., il terzo gene segnalato sarebbe quello che è stato considerato dalla Uefa come indicativo della positività dei tre calciatori.

L'ex dirigente dell'Avellino ha scaricato, inoltre, le responsabilità sul club biancoceleste: "Non vogliamo entrare nel merito, ma noi abbiamo semplicemente specificato la positività di questo gene. Poi, il fatto che alcuni giocatori non possano giocare stasera non dipende da noi, ma dallo staff medico della società in questione. Alla Lazio non sono sprovveduti, sanno quel che fanno".

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