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Stadio Partenio non a norma: rischio di match a "porte chiuse" per l'Avellino Calcio

L'allarme della Questura

La profonda crisi Sidigas, che ha portato con sé nel baratro anche Scandone e Avellino Calcio, sta distraendo la "folla" da altre questioni anch'esse importanti: come l'allestimento delle rose e degli staff tecnici e, nel caso del calcio, dell'impianto in cui disputare la nuova stagione. Se per i primi due punti, dopo la parziale conferma del sequestro a carico di De Cesare, la palla passa ai commissari nominati dal Tribunale (che avranno diritto di "vita o morte" sulle operazioni), per lo Stadio Partenio si registra solo un'assordante silenzio, forse frutto della poca consapevolezza che si sta per andarsi a schiantare nuovamente contro un muro.

A destare tutti dal sonno ci pensa la Questura di Avellino che, in una nota, elenca tutte le criticità che lo Stadio Partenio presente e che andrebbero velocemente risolte in vista della nuova categoria (la Lega Pro). Il rischio, neanche troppo remoto, è che l'Avellino Calcio sia costretto a giocare alcuni match a porte chiuse, cosa che andrebbe soprattutto a discapito dei poveri tifosi, ormai sempre più abituati ad "esteti caldissime".

"Lo stadio Partenio-Lombardi - scrivono dalla Questura - deve soddisfare i requisiti imposti dalla normativa di settore. Tali requisiti sono i seguenti: impianto di video-sorveglianza, biglietti nominativi, tornelli, servizio di stewarding, nomina del Gos, nomina dello Slo, codice etico. Tutto ciò indipendentemente dalla capienza dell’impianto che, allo stato attuale, risulta ancora di 7.200 posti. Come già più volte rappresentato dall’ultimo sopralluogo del 7 giugno scorso, finalizzato all’omologazione del campo sportivo da parte dei rappresentanti della Lega Pro, attualmente lo Stadio Partenio-Lombardi non soddisfa tutti i requisiti elencati”.

Da via Palatucci, quindi, viene chiesto di "porre in essere ogni utile intervento finalizzato a rendere l’impianto in regola con i parametri descritti”. La cosa che deve far riflettere è che dal sopralluogo del 7 giugno (utile per le Universiadi, ormai passate) le criticità sono state "più volte" denunciate e che ad oggi ancora nula è stato fatto. Saranno queste risolte in tempi brevi, per consentire il regolare e tranquillo svolgimento della stagione calcistica? Per il momento non è dato saperlo, ma l'ennesima corsa contro il tempo di uno sport "malato" (come quello avellinese) sembra ormai palesarsi.

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