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Playoff Serie C, la prima volta di Eziolino Capuano

Il mister dell'Avellino ha preso parte in due occasioni a una fase playoff, ma in quella che un tempo era la Serie C2: dopo oltre trent'anni di carriera da allenatore, all'età di 55 anni, avrà la sua prima chance per salire in Serie B

Spesso, si dice che la prima volta non si scorda mai. E, per rendere un nuovo inizio davvero indelebile, c'è bisogno di preparazione, grinta e voglia di arrivare fino in fondo: tutte caratteristiche che hanno plasmato, nel corso di una carriera ultratrentennale da allenatore, lo spirito e la personalità di Ezio Capuano. Ora, il mister dei lupi, all'età di 55 anni, è atteso all'esordio sulla panchina biancoverde in una fase playoff di Serie C, pronto a sfruttare quella chance che ha rincorso per una vita intera e che, finalmente, è arrivata.

Le opportunità in Serie C2 con Puteolana e Nocerina e la "bestia nera" Catanzaro

In realtà, per il tecnico di Pescopagano, si tratta della terza partecipazione a una fase post season valevole per il salto di categoria. In due precedenti esperienze, con Puteolana e Nocerina, Capuano ha avuto la possibilità di approdare a un livello superiore, passando per la porta dei playoff. In entrambe le occasioni, tuttavia, l'attuale trainer dell'Avellino si è imbattuto in quelli che erano, un tempo, i playoff della Serie C2, in un periodo antecedente all'unificazione dei campionati di Serie C in un unico livello, quello che oggi conosciamo. E, in entrambe le occasioni, il cammino di Eziolino si è fermato al primo step.

Nella stagione 2000-01, dopo un ottimo quarto posto conseguito in regular season sulla panchina della Puteolana, il tecnico di origini lucane non riuscì ad andare oltre lo 0-0 nella doppia sfida delle semifinali contro il Catanzaro. Al termine dei 180 minuti regolamentari, ad approdare in finale furono i calabresi, in virtù del miglior piazzamento in classifica al termine della stagione regolare, rispetto alla compagine campana.

Due anni più tardi, ecco una seconda chance, con una Nocerina forte della terza posizione guadagnata in campionato. Peccato, però, che a rendere intricato il cammino di mister Capuano vi era, ancora una volta, il Catanzaro: dopo l'ottimo 0-0 dell'andata al "Ceravolo", i molossi non riuscirono a difendere il vantaggio del fattore campo, che permetteva ai padroni di casa di giocare per due risultati utili su tre. I giallorossi sbancarono il "San Francesco" con il punteggio di 0-1, regalando un'altra delusione a Eziolino Capuano.

Il settimo posto con la Juve Stabia e l'occasione sfumata con la Sambenedettese

Le doti umane e tecniche di Capuano non tardarono, tuttavia, a emergere anche in terza serie. Dopo la prima, sfortunata esperienza nella stagione 2001-02 con il Taranto (esonerato dopo soli quattro incontri), Capuano accettò la chiamata del Sora, in Serie C1, squadra che riuscì a condurre all'obiettivo salvezza nella stagione 2003-04, salvo poi perdere i playout nell'annata successiva.

Nel 2006-07, dunque, la chiamata della Juve Stabia, dove Capuano ottenne un buon settimo posto, grazie anche alle giocate decisive di un Luigi Castaldo, a ventiquattro anni, già capitano e goleador della compagine gialloblu. E' proprio in quest'esperienza che il tecnico di Pescopagano si rese protagonista della famosa e tanto discussa esultanza, al termine del derby vinto al "Menti" contro l'Avellino (1-0).

Dopo la buona annata con la compagine stabiese, un'alternarsi di alti e bassi ha contraddistinto la carriera di allenatore di Capuano, con esperienze anche ad Arezzo e Modena. Nella stagione 2017-18, l'attuale mister dei lupi venne scelto dalla Sambenedettese come sostituto di Francesco Moriero, esonerato alla tredicesima giornata. Positivo il cammino sul campo con il club marchigiano, non altrettanto idilliaco il rapporto con il patron Franco Fedeli: dopo una serie di incomprensioni e di attacchi a mezzo stampa, causati dall'insistente richiesta di rinforzi da parte del tecnico lucano, Capuano venne sollevato dall'incarico alla 37esima giornata, con la squadra rossoblu al secondo posto in classifica. Un atto, quest'ultimo, inaspettato, ingiusto, ancora oggi rievocato da Eziolino, come il più grande rimpianto della sua carriera. 

Eppure, il calcio, un po' come la vita, restituisce sempre tutto ciò che ti toglie. Ed ecco, dunque, la prima, vera opportunità di andare fino in fondo, in una fase playoff tanto intricata, quanto avvincente, nella più folle delle stagioni della storia recente del calcio. La prima volta non si scorda mai, nemmeno per Eziolino. E l'auspicio è che il mister possa davvero rendere indimenticabile questa prima volta. Per lui e per tutti i tifosi biancoverdi.

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