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US Avellino, riecco mister Rastelli: "Se sono tornato qui è perché ho la convinzione che si possa fare bene"

Le parole del nuovo tecnico biancoverde: "Quando si ritorna in un posto dove si è stati bene, c'è sempre un pizzico di emozione. A Francavilla ho cercato di dare i concetti più semplici possibili. Abbiamo bisogno dei tifosi, devono diventare il nostro dodicesimo uomo"

L'Avellino riabbraccia mister Massimo Rastelli. Il tecnico di Torre del Greco, già sulla panchina biancoverde in occasione del match esterno vinto dai biancoverdi contro la Virtus Francavilla (2-3), è stato protagonista di una conferenza stampa indetta dal club biancoverde presso lo Stadio Partenio-Lombardi: "Sono felice di essere ritornato qui e, se l'ho fatto, è perché penso che ci siano le condizioni giuste per fare bene. E' normale che, quando si ritorna in un posto dove si è stati apprezzati, c'è sempre un pizzico di emozione. Mi fa piacere rivedere tanta gente che mi è stata vicina in tutti questi anni".

"Dopo la chiamata con il presidente D'Agostino, si è acceso il fuoco"

Il tecnico biancoverde, tornato in Irpinia sette anni dopo l'ultima esperienza all'Avellino, racconta i dettagli della trattativa: "Nella tarda giornata di sabato (dieci giorni fa, ndr), il ds Enzo De Vito mi aveva già provato a contattare, ma io stavo già dormendo. Il giorno seguente, mi ha chiesto se fossi disponibile ad accettare la panchina biancoverde. La sua chiamata ha smosso le acque. Successivamente, c'è stata la chiamata del presidente, da cui ho sentito le parole che volevo sentire. Da lì si è acceso il fuoco, ho preso qualche ora di riflessione per accettare questa sfida difficile ma, al tempo stesso, emozionante. Nel pomeriggio, Enzo è venuto a casa mia: ci siamo intesi, alla fine dell'incontro ha detto alla proprietà quelle che erano le mie idee e ci siamo incontrati, poi, per chiudere l'accordo".

"Credo che a Francavilla, soprattutto nei primi 30', i ragazzi abbiano dimostrato di aver capito cosa metterci in campo"

Sulla squadra: "L'unico giocatore che ho avuto alle mie dipendenze è stato Marcello (Trotta, ndr). La verità è che tu sei in grado di conoscere il giocatore solo quando ne capisci la personalità, il carattere, la predisposizione. Sono arrivato giovedì, venerdì ho tenuto il primo, vero allenamento, in vista della gara di Francavilla. Ho cercato di dare i concetti più semplici possibili, facendo vedere ai ragazzi su come dovevamo muoverci nelle due fasi di gioco e su cosa significa giocare nell'Avellino, cosa significa il simbolo del Lupo. Credo che la partita di Francavilla e, soprattutto, i primi 30 minuti, i ragazzi abbiano dimostrato di aver capito cosa bisogna metterci in campo. Sicuramente, attraverso la crescita, riusciremo a migliorare. La cosa importante è che, tra me e la società, ci sia una visione comune, su dove questo progetto deve portarci, da qui alla fine. Abbiamo tutta la settimana per preparare la sfida contro il Catanzaro: ho visto 5-6 gare del nostro avversario e sono sicuro che affronteremo a dovere la partita di domenica".

"Nessuno mi ha mai regalato niente: ho sempre lavorato con squadre umili, forti e con calciatori di grandissima qualità"

Un'importante occasione di rilancio per il trainer di Torre del Greco: "So cosa mi aspetta, ma nessuno mi ha mai regalato niente: ho lavorato sempre con squadre umili, forti e dotate di calciatori di grandissima qualità. So di aver lasciato un percorso, dove abbiamo tentato in tutti i modi di raggiungere un sogno. Poi, si è aperta un'altra strada: la contestazione dei tifosi era normale, per l'amore e per l'affetto che nutrivano nei miei confronti. Me l'aspettavo. Ma bisogna rendersi conto di quanto siano una risorsa: abbiamo bisogno della loro mano, devono diventare il nostro dodicesimo uomo".

US Avellino, conferenza stampa di presentazione di mister Rastelli (Foto di Antonella Sarno e Manuel Merolla)

"Quello che è successo prima del mio arrivo non mi interessa, ma è come se la stagione sia iniziata con un clima da retrocessione"

Sull'andamento negativo della squadra nella prima parte di stagione: "Quello che è successo prima del mio arrivo non mi interessa. Ho valutato l'organico della squadra, ho visto che ci sono delle cose su cui poter lavorare e altre cose da migliorare, esaltando le qualità di questa squadra. Sono stato spettatore esterno, seguendo le vicende dell'Avellino: al di là dell'organico in generale, si è iniziata la stagione con un clima da retrocessione, e non come se si volesse raggiungere un obiettivo. Per cui, penso che l'impatto tra vecchi e nuovi giocatori abbia determinato una certa difficoltà a creare gruppo ed è stata questa la maggior difficoltà di Roberto (Taurino, ndr). Non ho avuto modo di sentirlo, ma voglio mandargli un saluto: so quello che ha passato e fa parte del gioco. Adesso, mattoncino dopo mattoncino: pensiamo prima alla gara di domenica e poi, un passo alla volta, fino a giungere alla fine della stagione e a tirare le somme. Il calcio non è una scienza esatta, il Bari ci ha messo tre anni per andare in B. La Serie C è uno dei campionati più difficili da vincere: è un percorso di dieci mesi dove può succedere di tutto. Ed è lì che bisogna essere bravi a gestire i vari momenti".

"Forte è stato reintegrato. Sbraga e Scognamiglio? Se ci sono le condizioni per rimetterli in rosa, faremo le dovute valutazioni"

Sui calciatori fuori rosa: "Forte è stato reintegrato, così come anche Scognamiglio e Sbraga sono stati riportati all'interno del gruppo squadra e lavorano con gli altri compagni. Se ci sono le condizioni per rimetterli in rosa, faremo le dovute valutazioni, anche se non sarà semplice. Sono ragazzi seri, non hanno mai dato fastidio e, in questi primi giorni, hanno sempre lavorato insieme agli altri compagni".

"Conosco ogni dinamica di questo mondo e posso dare qualche consiglio per portare la barca in porto"

Sulle future mosse di calciomercato, Rastelli non si sbilancia: "La società sa che allenatore ha preso e si è assunta delle responsabilità. Io conosco ogni dinamica di questo mondo e posso dare qualche consiglio affinché si possa portare la barca in porto. Non c'è stata la necessità di spingere su qualcosa, piuttosto che su altro. Abbiamo soltanto trovato l'accordo contrattuale: c'erano, ovviamente delle vedute diverse, ma siamo riusciti comunque a mettere nero su bianco".

"Murano non è una punta centrale, ma a Francavilla ha fatto tutto una partita da 8 in pagella"

Sul reparto offensivo: "Murano non è una punta centrale: è normale che, in partite come sabato, venga impiegato in un ruolo che non è il suo. Ma, sabato, ha fatto tutto quello che gli ho chiesto io. Per me, la sua partita è stata da 8 in pagella, e non il giudizio negativo che gli è stato dato. Per quanto riguarda Di Gaudio e Kanoute: il primo era già rientrato in gruppo e, contro la Virtus Francavilla, l'ho gettato nella mischia negli ultimi minuti; il secondo è rientrato in gruppo e sarà completamente a disposizione per domenica".

"Sappiamo la forza e i numeri del Catanzaro, ribadisco un concetto: il pallone deve scoppiare"

Infine, sul match di domenica contro il Catanzaro: "Sappiamo la loro forza e i loro numeri. Non voglio stare a parlare troppo dell'avversario. Ribadisco il concetto di qualche anno fa: il pallone deve scoppiare. Pensiamo prima alla partita di domenica e, poi, passo alla volta, a tutte le altre".

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