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US Avellino, D'Agostino esce allo scoperto: "Società mai in vendita, stessi obiettivi ma con criteri diversi"

Il presidente del club biancoverde ha avuto un confronto con la stampa: "Ho avuto l'opportunità di conoscere Agnello, ma nulla è partito da noi. I risultati, purtroppo, ci dicono qualcosa di diverso e dobbiamo capire cosa non va. Piena fiducia al mister e al suo staff"

Nel corso di una conferenza stampa, tenutasi presso lo Stadio "Partenio-Lombardi", il Presidente dell'Us Avellino Angelo Antonio D'Agostino ha chiarito la sua posizione in merito agli obiettivi stagionali del club biancoverde e alle voci di una possibile cessione della società che si sono rincorse nelle ultime settimane: "Abbiamo già espresso con un comunicato il nostro pensiero, ma ho voluto approfittare dell'occasione di oggi per ribadire un aspetto: l'Avellino non è mai stato in vendita e nessuno ha avanzato nessuna proposta. Ho avuto modo di ascoltare Francesco Agnello a telefono e mi ha chiesto di incontrarci a Roma. Ho avuto l'opportunità di conoscerlo, so che ha parlato anche con qualche testata e mi ha raccontato che, nel corso di una cena, gli è stato suggerito di acquistare l'Avellino. Dopo aver chiarito che la società non è in vendita, non l'ho più sentito. Ci tengo a precisare che nulla è partito da noi, i nostri programmi sono gli stessi di due anni e mezzo fa e non abbiamo intenzione di indietreggiare".

"L'obiettivo è sempre lo stesso, senza ridimensionamento di budget, ma con criteri diversi"

D'Agostino ha ripercorso, poi, tutte le tappe della sua presidenza: "Abbiamo chiuso la stagione 2019-20 in pieno Covid: in quei pochi mesi non abbiamo potuto fare nulla, se non pianificare per l'annata successiva. Nel 2020-21, siamo andati in semifinale di playoff. Dopodiché, abbiamo riconfermato la stessa parte tecnica e il direttore sportivo, ritenendo opportuno che, avendo fatto un campionato di vertice nella stagione passata, si potesse migliorare il risultato. La società ha fatto tutto quello che si poteva, finché non siamo usciti alla prima giornata di playoff. A maggio, mi sono assunto la responsabilità e abbiamo dovuto cambiare guida tecnica e organico, ma non il programma. Abbiamo ceduto i calciatori con contratti biennali e triennali: tutti, a dicembre scorso, ci avevano chiesto un adeguamento contrattuale, ho fatto tutto quello che mi avevano chiesto, anche al di sopra del valore di ogni singolo giocatore. L'obiettivo è sempre lo stesso, senza ridimensionamento di budget, ma con criteri diversi. I risultati, purtroppo, ci dicono qualcosa di diverso e dobbiamo capire cosa c'è che non va. Ho massima fiducia nella parte tecnica, dobbiamo soltanto avere pazienza".

"La questione è tecnica, non si vince in base a quanto spendi"

"Abbiamo messo in preventivo che, nel mercato invernale, apporteremo delle correzioni. Avevo detto che volevo salire in Serie B nel primo anno" continua D'Agostino. "Non ci siamo riusciti, ma voglio ricordarvi che il Catanzaro è da anni che sta cercando di andare in cadetteria. Da nessuna parte, sta scritto che la squadra debba essere giovane o meno giovane per vincere. La questione è tecnica. Non si vince in base a quanto spendi: per me, la squadra dell'anno scorso era senza anima. Quando si lascia la strada vecchia per quella nuova, sai quello che perdi, ma non quello che trovi. Sicuramente, l'operazione è stata molto dispendiosa. Ma abbiamo voluto continuare sulla scia delle scelte fatte in passato. Io credo davvero che questa squadra possa lottare per il vertice, è stata costruita per questo obiettivo. In campo non va la società, bensì i calciatori. Poi, potremmo dire a fine stagione che il direttore sportivo ha sbagliato a prendere quel calciatore, ma non possiamo dirlo dopo cinque giornate. Abbiamo tutto il tempo".

"Mister Taurino ha la massima fiducia della società. I bilanci? I tromboni, guarda caso, vedono le carte proprio adesso"

Su mister Roberto Taurino e sulle casse societarie: "Ha la massima fiducia della società, così come il suo staff. Abbiamo fatto delle scelte, anche il ds è stato molto chiaro nella conferenza stampa di inizio campionato. Poi, il campo ci dirà tutto. Normalmente, sono abituato a leggere i bilanci con chi sa farlo. Eviterei in questo momento questi tromboni che predicano in lungo e in largo. Dovrebbero imparare a leggere le carte. Questi tromboni, guarda caso, vedono le carte proprio adesso. Abbiamo rilevato una società con tanti debiti, li abbiamo messi a posto. Queste cose non fanno bene né a noi, né a voi e né all'Avellino. Va detta sempre la verità. Qui per vincere ci vogliono diverse componenti: la prima siete voi giornalisti, la seconda sono i tifosi, la terza siamo noi".

"Noi non abbiamo debiti, perché paghiamo tutti in maniera precisa e puntuale"

Sulla scelta di affidare il ruolo di direttore sportivo a Enzo De Vito: "Mi auguro di non aver fatto lo stesso errore commesso con Di Somma, anche se questa possibilità c'è sempre. Stiamo cercando di lavorare in maniera assidua per sbagliare il meno possibile. Io sono sempre presente: qualcuno si è dimenticato che, per molti anni, qui non si è fatto calcio. Ognuno è libero di fare qualsiasi osservazione, ma da un punto di vista tecnico: mi dite che colpe ha la società se la squadra scende in campo e non ottiene i risultati? Chi è venuto dopo, ha sempre trovato un mucchio di debiti. Noi no: non abbiamo debiti, perché paghiamo tutti in maniera precisa e puntuale. Ho questo club per la passione, e voglio che la passione sia la stessa anche per quei tromboni che seminano zizzania". 

"Nuovo stadio? Dovete chiedere all'amministrazione. Voglio che si realizzi perché ci tengo all'Avellino"

Sul nuovo stadio e su eventuali nuovi ingressi nella compagine societaria: "Dovete chiedere all'amministrazione. Voglio che quest'opera si realizzi per il club: lo faccio con i soldi miei, perché ci tengo all'Avellino. Gli altri fanno solo chiacchiere. Con la famiglia Marinelli abbiamo un rapporto ventennale che va oltre il calcio. L'ho tante volte invitato a entrare in società". 

Infine, su Riccardo Maniero: "Era il mio pupillo, un calciatore e un ragazzo serio. Per me, poteva anche rimanere, ma non rientrava nel progetto".

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