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Venerdì, 19 Aprile 2024
Calcio

Braglia: "Avellino? Non dimenticherò mai la lezione, ma non dirò cosa non è andato: non sputo nel piatto dove ho mangiato"

L'ex allenatore biancoverde, poi, si è espresso sull'interesse per alcuni giocatori della rosa

A Radio Punto Nuovo, nel corso del "Pomeriggio da Supereroi", con Dino Manganiello e Pietro De Conciliis, è intervenuto Piero Braglia, ex allenatore dell'Avellino e attuale tecnico del Gubbio: "La vittoria con il Catanzaro? È calcio d'agosto, son partite amichevoli, bisogna vedere come uno le prende e come le prepara. Noi siamo contenti di quello che stiamo facendo e poi vediamo. Il calcio, quello che inizia domenica, è un'altra cosa. Noi abbiamo fatto la gara che dovevamo fare, una buona gara, loro sono arrivati un po' stanchi secondo me. Sono arrivati senza i tre centrali titolari e chi li ha sostituiti, forse, ha fatto un po' più di fatica. Ma ripeto, il Catanzaro resta una squadra forte. Il girone C? Penso che ci siano sempre le solite 5-6 squadre che lotteranno per vincere il campionato e poi c'è sempre la sorpresa come ogni anno. Ci sono società molto importanti come Avellino, Catanzaro e Crotone, e tante altre che vogliono vincere. Purtroppo ne vince una sola e le altre vanno a fare i playoff. Cosa non ha funzionato ad Avellino? Non sono abituato a parlare di ciò che è stato fatto, non sono abituato a sputare nel piatto in cui ho mangiato e ho mangiato bene. Quello che non è andato me lo tengo per me, perché alla fine può essere anche che abbia sbagliato io. Ringrazio solo il Presidente, perché per me è una persona squisita. Per il resto, sono esperienze, si impara anche alla mia età, ma è una lezione che non dimenticherò facilmente, perché onestamente mi ha dato un po' fastidio. Era da mettere in preventivo, visto l'inizio del campionato, i tanti problemi che abbiamo avuto, ma adesso bisogna guardare oltre. Deve guardare avanti l'Avellino, deve guardare avanti Braglia. Poi, ognuno raccoglierà quello che merita. Io non sono mai stato simpatico ad Avellino, diciamo la verità. È un feeling che non è mai nato realmente. Il primo anno sono stato sopportato perché abbiamo fatto un grande campionato, nonostante problematiche Covid e altre cose, poi è l'entusiasmo che ti porta a fare determinate cose. Era la prima volta che non riuscivo ad incidere in una piazza come avrei voluto, poi perdi tre partite in sei mesi, per me era una squadra da terzo posto in su e alla fine hanno deciso di mandarmi a casa. Ci sta, fa parte del gioco. La rivoluzione dell'Avellino? Il direttore che c'è adesso ha avuto 6 mesi per vedere la situazione ed evidentemente non era contento di quello che ha trovato. Ma è una decisione che spetta alla società e una scelta che la società ha fatto, non posso commentarla io. Interesse per alcuni giocatori dell'Avellino? Non ho mai portato con me dei giocatori a prescindere, tra un'esperienza e l'altra. Inutile parlare di fedelissimi, perché quando alleno 20 persone per me sono tutti fedelissimi. Poi, se qualcuno non era un fedelissimo, sono problemi suoi, non miei. Ho pensato più al fatto che la società qui mi ha chiesto di giocare con i giovani, penso al fatto che abbiamo 9 giocatori tra il 2000 e il 2002, ci sono obiettivi diversi, ma la società vuole comunque fare un campionato importante. La scelta del modulo ad Avellino? Ma non è successo niente, il mercato poi ti porta certe situazioni. Si era parlato col direttore in una certa maniera, poi si è cambiato. I moduli li fanno i risultati, se vinci il modulo è giusto, se perdi il modulo lo devi cambiare. Io devo portare dei risultati a casa e l'Avellino mi sembrava avesse la miglior difesa, a parte qualche sconfitta in era Covid. I moduli li fanno le caratteristiche dei calciatori e tu devi fare un vestito su diverse caratteristiche. Quando poi non ci si riesce, si va a casa. Le top del girone C? Avellino, Catanzaro, Crotone, Foggia, Pescara sicuramente, senza dimenticare Monopoli e Virtus Francavilla. Ci facciamo prendere tanto dai nomi, ma alla fine anche le altre si muovono e prendono giocatori importanti. Taurino? Roberto per me è un allenatore preparato, ha sempre fatto bene ovunque è andato, quindi gli auguro il meglio. Ci mancherebbe".

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