Rissa in Latina-Avellino, Jefferson si scusa: "C'erano tanti bambini nella gradinata, è passato un messaggio sbagliato"
Il calciatore del Latina, sui social, ha chiarito l'episodio che ha visto protagonista anche Silvestri: "Quando ho visto l'arbitro con il cartellino rosso in mano sono andato fuori di testa. Io non ce l'ho con nessuno, mi sono anche chiarito con Luigi"
Noia e nervosismo hanno caratterizzato il match Latina-Avellino, recupero della ventiduesima giornata del campionato di Serie C, girone C, disputatosi ieri allo stadio "Domenico Francioni" e terminato con il punteggio di 0-0.
Quattordici minuti di recupero, a causa dell'infortunio accorso al direttore di gara, signor Gabriele Scatena di Avezzano, e ben due espulsioni (Jefferson per i pontini, Luigi Silvestri per gli irpini), condite da una rissa, hanno caratterizzato un finale di gara surreale e concitatissimo.
"Sono scene brutte da vedere, soprattutto per me che cerco di essere un professionista modello"
In un post su Instagram, l'attaccante brasiliano del Latina si è scusato per la bruttissima scena avvenuta sul terreno di gioco del Francioni: "Era una partita combattuta, molto fisica. Verso la fine della gara, ho commesso un fallo su Silvestri e, nel farlo, l'ho pestato. Lui si è alzato e mi ha dato una manata in faccia, io di istinto ho sbracciato, colpendolo di striscio sul viso. In quei due-tre secondi successivi è arrivato l'arbitro con il cartellino rosso in mano e questa cosa mi ha fatto andare un po' fuori di testa. Mi dispiace, sono scene brutte da vedere, soprattutto per me che cerco di essere un professionista modello. Mi dispiace soprattutto perché c'erano tanti bambini nella gradinata e purtroppo è passato un messaggio sbagliato".
Quindi, il chiarimento definitivo sulla vicenda: "Io non ce l'ho con nessuno, lo sanno anche alcuni miei ex compagni dell'Avellino con i quali ho giocato in passato. Ho anche avuto un mezzo chiarimento con Silvestri. E' una situazione che nel calcio, può capitare e chi ha fatto il calciatore lo sa. Non voglio passare per perbenista, ma nemmeno per il più cattivo del mondo. Al pubblico, ai miei compagni, alla società, chiedo scusa. Resterà un fatto isolato".