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Venerdì, 19 Aprile 2024
Calcio

Potenza-Avellino, Braglia: "Test molto difficile, non capisco quale sia il problema sui moduli"

Le parole del mister biancoverde in vista del match di domenica: "Murano giocherà in coppia con Maniero. Le parole di Sbraga e D'Angelo? Hanno fatto il loro percorso, noi facciamo il nostro". E poi, la polemica: "A me non interessa dirvi come gioco, interessa fare risultato"

Ecco le dichiarazioni di mister Piero Braglia, in vista del match Potenza-Avellino, valevole per la ventiquattresima giornata del campionato di Serie C, girone C, in programma domenica 30 gennaio 2022 allo stadio "Alfredo Viviani" alle ore 17:30.

"Murano in coppia con Maniero, si completano bene"

Il mister biancoverde esordisce parlando della gara di domenica contro i lucani e dell'arrivo di Jacopo Murano: "E' un giocatore che completa bene anche il reparto avanti: è potente, ha velocità e fisicità, può giocare con chiunque, anche al fianco con Maniero, sta a noi trovare le soluzioni. Dobbiamo cercare di arrivare bene a tutte e tre le prossime partite, partendo dal test di Potenza che, per noi, è molto difficile. Quello che ho detto lo confermo: giocherà in coppia con Maniero, anche nelle prossime partite, perché, secondo me, si completano bene".

"Sbraga e D'Angelo? Hanno fatto il loro percorso, noi facciamo il nostro"

Sulle cessioni di Andrea Sbraga e Sonny D'Angelo e sulle loro dichiarazioni: "Non so bene le parole che hanno detto i due ragazzi. Con Sonny ho sempre avuto un bellissimo rapporto, per lui credo sia stata un'opportunità di mercato e ha fatto il suo percorso. Il suo percorso significa che gli hanno proposto dei soldi, lui l'ha ritenuto valido. Di là, c'è un allenatore che lo conosce bene, come Diana, che l'ha avuto alla Sicula Leonzio e me ne ha sempre parlato bene come rapporto, credo che un buon rapporto l'abbia avuto anche con me. Credo che anche la società gli abbia parlato, ma le scelte si fanno in due. Aveva voglia anche di cambiare aria, è stata una scelta di vita. Se il ragazzo è felice, sono felice per lui. Non mi ha mai dato problemi, ci ha sempre dato soddisfazioni. Per quanto riguarda Andrea, è stato anche carino nel chiamarmi. Sono scelte. Io reputo Dossena superiore a Sbraga, soprattutto in difesa. Sbraga ha sicuramente i piedi migliori di Dossena, ma nel calcio esistono la fase di offesa e la fase di difesa e io Dossena non lo cambio con nessuno in questo girone. Nessuno ce l'ha con Andrea. Anche lui ha fatto il suo percorso e noi faremo il nostro".

Mercato? Aspettiamo e vediamo cosa fa la società"

Un po' di delusione nella piazza per un calciomercato invernale che, sicuramente, ha visto più movimenti in uscita che in entrata: "Nessuno si aspettava di perdere D'Angelo. Quello che conta è vedere come finisce il mercato. A me questi processi prima che succedano le cose li trovo un po' eccessivi: aspettiamo e vediamo che cosa fa la società. Già aver preso un attaccante di spessore come Murano ci mette al riparo da alcune cose. Abbiamo cinque centrocampisti, possiamo giocare a due come a tre. Sto leggendo che D'Angelo è andato via perché a Campobasso non ha giocato, ma di che stiamo a parlare? D'Angelo ha fatto una scelta di vita e di mercato, diciamo così per non dire altre cose. L'Avellino è forte, sta facendo un campionato importante, ha perso due volte nell'ultimo anno, l'anno scorso e quest'anno a Monterosi. Io credo che questa società stia lavorando bene, aspettiamo e giudichiamo. Abbiamo deciso di alzare la qualità e sono arrivati Di Gaudio, Kanoute, con caratteristiche diverse da quelle che avevamo. L'Avellino non è solo Sonny. Questa squadra aveva bisogno di un attaccante che affiancasse Maniero, probabilmente rimarrà anche Plescia e ne avremmo tre. La volontà della società è di aggiungere qualcosa in questa squadra. Non si può dire: 'Adesso andiamo a prendere questo giocatore e poi non vuole venire'".

"Facciamo gli allenamenti a porte chiuse e la domenica i nostri avversari sanno sempre chi gioca"

Sui moduli, irrompe la polemica: "Mi spiegate qual è il vostro problema? Finora, abbiamo giocato con i tre nel mezzo, con i due in mezzo in difesa, e continueremo a farlo. Abbiamo usato il 4-2-3-1, il 4-3-3, sono fatti miei. Se non faccio risultati, mi mandano a casa. Noi abbiamo due moduli di riferimento e sono quelli che sappiamo noi. Ho letto anche che metterò Murano a destra. Adatto certe situazioni a quello che è in quel momento la mia testa. Non dirò mai quello che mi serve e quello che non mi serve. Non vi dirò mai come giocheremo. A me di dirvi come gioca non mi interessa. A me interessa fare risultati, mi paga l'Avellino e cerco di farlo per come mi compete quella partita, avendo giocatori bravi che si adattano. Voi, giustamente, mi potete criticare o meno in base al risultato: l'anno scorso, ci sono state partite fatte bene e che abbiamo perso, è la colpa è stata mia. Io non vedo tutta la necessità di sapere. Parlare di moduli e atteggiamenti è prematura. Ripeto: questa squadra, nell'anno solare, ha fatto più punti di tutte le altre. Non è che i cavoli nostri li devono sapere tutti. Qui si fanno allenamenti a porte chiuse, la domenica gli avversari sanno sempre chi gioca, degli altri non si sa mai una mazza. Ciò all'Avellino non fa mica bene. Che sia sempre tutto un processo, non va bene. Non siamo terzultimi in classifica, siamo terzi. Eppure non c'è entusiasmo, mai una cosa che va bene. Capisco la piazza, capisco le esigenze, però non ho mai sentito che questa cosa qui sia stata fatta bene. Finito il campionato, ci saranno tempi e modi per fare processi e c'è sempre una società che deciderà. Se un ragazzo vuole andare via, molto probabilmente l'unica colpa che potremmo avere è che potevamo affrontare prima il discorso. Ma finisce qui, non è una cosa che mi compete. Cosa vogliamo fare, ci vogliamo ammazzare? Scusate per lo sfogo".

"Non credo di perdere Aloi, ma il calcio è cambiato"

Su Salvatore Aloi: "Io di lui apprezzo il fatto che, da Campobasso, è tornato a giocare come sa fare lui, che sia una persona seria e un ragazzo che vuole rimanere qui non c'è dubbio, non scopro niente. Ma anche qui si ritorna a certe cose che non mi competono. Il denaro è della famiglia D'Agostino e se uno prende una certa decisione, ne deve prendere atto. Non è che uno può stravolgere le scalette: c'è il presidente, poi il direttore, poi l'allenatore. Io sono un dipendente dell'Avellino, come lo è lui. Io posso dire: 'Teniamoci questo qua', 'Teniamoci quello là', ma se poi vanno da D'Agostino e chiedono l'ira di Dio, D'Agostino deve pensare anche al suo futuro e a quello dell'Avellino. Penso non ci sia niente da meravigliarsi. Vlahovic è andato alla Juve, di che stiamo a parlare? Il calcio è cambiato: non è più come prima, che io sto 6 anni a Catanzaro, Di Somma 20 anni ad Avellino, quell'altro al Milan. Io non credo di perdere Aloi". 

Le parole di mister Braglia su Silvestri, Di Gaudio e Carriero

Sulle parole di Luigi Silvestri, rivolte a D'Angelo: "A volte parla con una cosa che si può chiamare affetto, sono amici da 20 anni. Che abbia parlato di playoff, ha sbagliato, perché il campionato è più aperto di quello che dice la classifica. E poi Gigi si dovrebbe limitare a fare il calciatore. E lo sa fare bene".

Su Antonio Di Gaudio: "Ha trascorso a parte la prima settimana che ci siamo ritrovati: aveva subito una botta a Campobasso, aveva il ginocchio gonfio e non riusciva ad allenarsi. Poi ha fatto una settimana con i ragazzi. Sicuramente non sarà al massimo, ma per noi è importante come Kanoute. E se non ce l'abbiamo, noi possiamo mettere anche Kanoute o Micovschi a sinistra. Nel calcio, bisogna capire anche le caratteristiche degli altri. Credo che, con l'arrivo di Murano, davanti siamo a posto e sta a noi dimostrarlo".

Su Giuseppe Carriero: "A Catania ha giocato in coppia con Lodi e Biagianti, a due: ha fatto il campionato che ha fatto e lo hanno preso altrove. Molto probabimente, Peppe si sente legato a lì, ma con il Bari fece una buona gara. Nel secondo tempo della gara contro il Monopoli, siamo calati un po' tutti".

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