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Giovedì, 28 Marzo 2024
Calcio

Picerno-Avellino, Gautieri: "Mi concentro su noi stessi, vincere le partite per consolidare la miglior posizione possibile"

Le parole del tecnico biancoverde alla vigilia del match di domani: "La squadra ha lavorato bene, ha capito e stiamo capendo che dobbiamo dare di più. I dati dicono che nei primi 60-65 minuti creiamo tanto, ma finalizziamo poco"

Ecco le dichiarazioni di mister Carmine Gautieri alla vigilia del match Picerno-Avellino, valevole per la trentaquattresima giornata del campionato di Serie C, girone C, in programma domani allo stadio "Donato Curcio" alle ore 14:30.

"Bisogna capire che le partite vanno chiuse, altrimenti ti succede quello che è accaduto all'Italia"

Dopo la sconfitta contro il Catania (0-1), subita tre giorni fa: "Ci deve essere sicuramente una reazione di rabbia. Dobbiamo fare risultato. Sappiamo benissimo che mancano poche partite e che i punti sono importanti. La squadra ha lavorato bene, ha capito e stiamo capendo che dobbiamo dare di più. Questo lo sappiamo tutti. E, domani, dobbiamo fare una partita tosta, su un campo difficile, contro una squadra che gioca bene e lotta. Li abbiamo visti e rivisti, ma io in questo momento non mi concentro sul Picerno. Mi concentro su noi stessi".

La situazione in classifica si fa complessa per il raggiungimento dell'obiettivo stagionale: "Dobbiamo cercare di vincere le partite per consolidare la miglior posizione: questo è fuori discussione. Ciò, tuttavia, lo puoi ottenere attraverso le prestazioni: in parte, è quello che stiamo facendo perché, se vado a guardare i dati, dico che la squadra, nei primi 60-65 minuti, crea ma concretizza, forse, poco. Questo è un aspetto che va assolutamente migliorato: bisogna capire che le partite vanno anche chiuse, perché abbiamo creato tanto contro il Catania, così come contro il Messina e abbiamo finalizzato poco. Poi, ti succede quello che è accaduto all'Italia l'altro ieri: non c'è stata partita, poi un contropiede, una mezza palla persa e si esce da un Mondiale. Dobbiamo essere decisi e convinti in tutto quello che si fa: le partite adesso sono poche e dobbiamo consolidare assolutamente la posizione che ci consenta di partecipare ai playoff nel miglior modo possibile".

Sull'aspetto riguardante la mentalità della squadra: "Come vi ho spiegato quando sono arrivato, ho cercato di capire tante dinamiche. Stiamo lavorando molto sotto quest'aspetto, perché vedo anche la crescita, in allenamento, di giocatori che, adesso, si stanno formando per diventare giocatori, e stiamo ottenendo anche dei risultati. Per fare questo lavoro qui ci vuole cuore, nessuno è fenomeno, e bisogna migliorarsi ogni giorno. Nelle difficoltà bisogna farsi un bagno di umiltà, perché è quello che poi ti porta a raggiungere degli obiettivi importanti. Stiamo migliorando sotto l'aspetto tecnico-tattico e sotto l'aspetto fisico, dove, da quando siamo arrivati, forse abbiamo lavorato soltanto una settimana e, per il resto, abbiamo giocato ogni tre giorni, e lì abbiamo potuto toccare poco.

E poi: "La storia dice che è anche chi è arrivato ottavo, in passato, e non è il caso nostro, ha vinto il campionato; anche chi è arrivato quinto, come me, a Lanciano, ha vinto il campionato. Però, poi, è normale che questo non bisogna guardarlo, a parte che i playoff sono un campionato a parte: un campionato in cui, chi sta meglio sotto il punto di vista tecnico, tattico e fisico, lo vince il campionato. Poi è normale che preferisca arrivare secondo, terzo, ma non quarto e quinto. Questo è fuori discussione".

"Bove e Scognamiglio mi hanno chiamato per dirmi che ci saranno: hanno dimostrato di essere uomini veri"

Sulle condizioni di alcuni calciatori: "Bove e Scognamiglio li abbiamo recuperati. Devo dire che mi ha fatto molto piacere: sono tornati al campo che non erano ancora in perfette condizioni fisiche. Ai due ragazzi li ho chiamati quando erano a casa e mi hanno detto 'No mister, domani ci siamo'. Questo mi ha fatto capire gli uomini che ho all'interno dello spogliatoio e questo fa la differenza: hanno dimostrato di essere uomini veri. Per quanto riguarda Silvestri: noi sabato abbiamo preparato delle situazioni difensive. Poi, al mattino, Bove mi ha chiamato che eravamo ancora in hotel e mi ha detto di avere 38,5 °C di febbre. Per necessità virtù, ho dovuto stravolgere la situazione e, secondo me, Silvestri era il più adattabile in quella situazione. Per quanto riguarda Murano: lo conosco, so che è un calciatore importante, so che può dare di più, e lo sa anche lui. Il ragazzo viene da un periodo post Covid e sappiamo che, purtroppo, non l'abbiamo passato soltanto noi: tutti hanno avuto questo momento e ci vuole anche tempo per uscirne fuori. Dobbiamo essere bravi ad aiutare i giocatori in un momento di difficoltà: Murano, in un momento di difficoltà, ha voluto esserci. Contro il Palermo, ci mancavano i due centrali, e ci è andata male; domenica, contro il Messina, ci mancavano i due tempi e ci è andata male. Però vado a vedere anche ciò che c'è di buono: i primi tempi e, come ho detto prima, bisogna migliorare le siutazioni finalizzative. Io sono convinto che, se questa squadra riesce ad arrivare nei novanta minuti a finalizzare meglio, arriveremo bene ai playoff".

Sul modulo che verrà adottato nel match di domani: "Domenica siamo partiti con il 3-5-2, ma anche lì perché eravamo in difficoltà in certe situazioni di campo. E, comunque, abbiamo cercato di dare più equilibrio, cercando di fare la partita importante dalla metà campo in su: dietro, abbiamo sofferto pochissimo, soltanto sull'azione del gol. Ci sono stati degli errori e ieri li abbiamo anche analizzati".

Sulla lite tra Alberto Dossena e Claudiu Micovschi nel post gara contro il Catania: "Sono cose che succedono in tutti i campi, e non devono succedere. Voglio vedere un lato positivo: se c'è discussione, c'è appartenenza, ci si tiene a quello che si fa. Vi posso anche dire che mi sono trovato all'interno di spogliatoi dove non è che andava tutto perfettamente. Io dico sempre ai miei giocatori che non bisogna mai andare oltre. Spesso si sono vinti anche i campionati perché c'era gente che, spesso in situazioni difficili, la gestivano bene".

"Dobbiamo proteggere la società, la tifoseria e la città di Avellino"

Sull'attaccamento alla maglia: "Dobbiamo cercare di fare quanti più punti possibili. Chi ha la fortuna di vestire questa maglia deve esserne onorato, non è da tutti. Dobbiamo proteggere questa società, questa tifoseria, la città: io ho avuto la fortuna di vincere il campionato a Lanciano. Io penso che, se dovessi avere la fortuna e la bravura di vincere il campionato ad Avellino, la mia carriera cambierebbe in un modo incredibile. Mi troverei forse ad allenare in Serie A, l'anno dopo. Questa è una piazza e una maglia che va onorata, sudata e protetta e tutti noi lo dobbiamo fare. Ho le spalle larghe, ho rinunciato anche a contratti importanti perché non credevo in quello che si faceva. Ma lo dico solo perché la strada deve essere questa. Io dico che la gente, i tifosi, i giornalisti, vanno rispettati anche in questo e noi dobbiamo dare il massimo, indipendentemente da dove ti trovi. Per noi, l'Avellino deve essere la vita e rappresentarla in quello che vi ho detto. Allenare qui non è semplice e non è da tutti".

Su Antonio Di Gaudio: "Avevamo provato, la settimana scorsa, anche il 4-3-3 con lui dentro e, poi, purtroppo il ragazzo ha avuto il Covid. Si era anche messo a disposizione. Speriamo di recuperarlo, perché è un giocatore che ti fa saltare gli equilibri, con il quale puoi ti puoi mettere diversamente e ripartire anche diversamente".

Su Antonio Matera: "Lo abbiamo recuperato ieri, oggi ha fatto il primo allenamento, farà il secondo nel pomeriggio e speriamo di portarlo con noi, perché può darci tante alternative".

Sull'aspetto finalizzativo, soprattutto nel reparto avanzato: "E' normale che dobbiamo migliorare. Se vado a vedere nelle ultime partite, ci è mancato Maniero che ti fa la differenza in area di rigore. Non abbiamo avuto Murano per il discorso Covid. Sta giocando sempre Kanoute, che sappiamo non è una punta, più un giocatore che va a ricucire certe situazioni e non è una punta, è più un giocatore che va a ricucire certe situazioni e attacca molto anche la profondità. E' normale che, quando ti mancano giocatori importanti, poi riesci poco a concretizzare. Giocatori come Maniero che, da quando sono arrivato io, l'ho avuto una partita e basta, ci manca. Ma se andiamo a vedere le partite che sono state vinte anche in precedenza, ci sono stati un sacco di gol segnati da Riccardo. Lo stesso Murano è importante, ma anche lui lo ha avuto per una partita e mezza causa Covid e altre situazioni. Indipendentemente da chi abbiamo, dobbiamo essere più cattivi. Se riesci a fare gol contro il Catania, forse si mette diversamente; se riesci a chiuderla contro il Messina, forse non succede quello che poi deve succedere".

Infine, sui cambi: "Stiamo giocando ogni tre giorni e stanno giocando sempre gli stessi, anche perché, quando ho pensato di cambiare qualcosa, ci sono stati Covid, squalifiche e infortuni. Giocando ogni tre giorni, sicuramente qualcosa andrà cambiato, ma per recuperare giocatori ed energie sotto l'aspetto fisico. Qualcosa andrà sempre cambiato: non si tratta di bocciare qualcuno, ma semplicemente di far rifiatare chi ha giocato sempre e dare tempo di recuperare". 

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