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Crisi Avellino, Di Somma: "Abbiamo accontentato Braglia, ma non ha mai avuto gli esterni a disposizione"

Le parole del direttore sportivo in occasione della conferenza stampa odierna: "Il mister mi ha chiesto inizialmente di giocare con un 3-4-3 o con un 4-3-3 e sono convinto che abbiamo preso giocatori per giocare in una determinata maniera"

Nel corso della conferenza stampa, è intervenuto anche il direttore sportivo Salvatore Di Somma a parlare della crisi Avellino, con la posizione di mister Piero Braglia mai così in discussione, dopo la sconfitta di domenica scorsa contro il Monterosi (2-1).

Di Somma: "Braglia mi aveva chiesto di giocare con due tipi di moduli"

La società biancoverde ha deciso, tuttavia, di concedere la fiducia al tecnico maremmano: "Sbrogliare il bandolo della matassa è un compito che spetta a noi, non certo a voi. Per quanto riguarda l'allestimento della squadra, Braglia mi ha chiesto inizialmente di giocare con un 3-4-3 o con un 4-3-3 e sono convinto che abbiamo preso giocatori per giocare in una determinata maniera. Abbiamo accontentato il mister in tutto e per tutto".

Si è molto discusso sulla condizione fisica degli esterni offensivi: "In ritiro non avevamo figure per fare quel tipo di lavoro, perché non avevamo né Kanoute, né Micovschi, né Di Gaudio. C'è stata la telenovela di Micovschi che ha allungato i tempi, anche Braglia è stato costretto a ripiegare su questa situazione. Forse la colpa è stata anche mia, abbiamo contattato con Giovanni (D'Agostino, ndr) anche profili di un certo calibro, quali Chiricò, ma con cifre assurde era impossibile portarli qui. Obiettivo era lo stesso Kanoute, così come lo è diventato Di Gaudio. Ma l'allenatore non ha mai avuto la possibilità di avere questi benedetti esterni a disposizione. Il mister ha commesso qualche errore e ne è consapevole, come è consapevole di voler dare una svolta a questo campionato".

Sulle condizioni di Vincenzo Plescia: "Ha un'infezione, da inizio campionato, che non gli permette di esprimersi come meglio lui sa fare. Credo, comunque, sia un attaccante importante e che possa esser anche convocato per la prossima partita". 

Sull''andamento, fin qui, della compagine biancoverde: "In alcune partite, come a Castellammare o in casa contro il Campobasso, meritavamo qualcosa in più. Contro il Latina, nonostante eravamo in 10, abbiamo messo in campo la cattiveria per cercare di vincere la partita. Anche contro il Catanzaro, è stata una partita che si poteva vincere e abbiamo avuto anche le occasioni, ma lì ci può anche stare il risultato di parità. Dove abbiamo toppato di brutto è stata la partita di domenica contro il Monterosi".

Il ds ritorna, infine, sul comunicato stampa di qualche settimana fa: "Se io avessi avuto la consapevolezza di aver fatto una squadra mediocre, creando un danno alla famiglia D'Agostino, sarei già andato via. Con l'allenatore, c'è un rapporto di amicizia e il rapporto di lavoro è diverso. Io non aspetto che la società mi mandi via, me ne vado io direttamente. Ma io non andrò via adesso: questa è una squadra forte e abbiamo dei giocatori forti. Sono loro che devono dimostrarlo in campo".

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