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Avellino-Casertana 1-1, Taurino: "Viste cose buone, normale che si voglia sempre vincere"

Le parole del tecnico biancoverde al termine del test di oggi: "Un buon test contro una squadra che punta a vincere la Serie D e per testare il livello dei ragazzi. Oggi la condizione è stata più che discreta, non è facile in questo momento essere brillantissimi per novanta minuti"

Ecco le dichiarazioni di mister Roberto Taurino, al termine dell'amichevole Avellino-Casertana (1-1): "È stato un buon test contro una squadra forte che punta a vincere il campionato di Serie D, con tanti calciatori che, fino a qualche anno fa, giocavano in C. Un test impegnativo che ci serviva per allenarci, per vedere a che livello stanno i ragazzi e le nostre situazioni. È stato impegnativo anche a livello tattico, perché la contrapposizione ci faceva lavorare molto su alcune scalate. Rispetto alla partita contro la Roma Primavera, abbiamo fatto grandi passi in avanti, nonostante abbiamo inserito Ramzi (Aya, ndr) soltanto due giorni fa". 

"Dobbiamo migliorare nella produzione offensiva, Bernardotto deve miscelare le sue doti fisiche con la razionalità"

"La squadra ha fatto delle cose positive, naturalmente c'è ancora tantissimo da lavorare, ma ho visto ottime cose, pressioni alte anche dagli uomini di qualità, soprattutto da Guadagni e Di Gaudio. Hanno lavorato bene in fase di non possesso, siamo andati alti" continua il mister biancoverde. "La squadra ha speso molto, a livello fisico e di intensità. È normale che quando si gioca si vuole sempre vincere, a maggior ragione oggi davanti al nostro pubblico. L'unico dispiacere sul quale dobbiamo migliorare è nella produzione offensiva: in area sono passati davvero un'infinità di palloni, l'attacco nell'area deve essere più violento e cattivo, mettendoci anche la razionalità giusta nell'occupazione dell'area. Con queste palle radenti, basta andare con il tempo giusto, anche una scivolata, per andare in rete. Abbiamo, comunque, avuto una crescita e stiamo lavorando per arrivare al meglio tra 2-3 settimane. I ragazzi, per lo spirito che ci hanno messo, mi sono piaciuti".

Manca ancora qualche tassello per rendere la rosa più competitiva: "Il direttore De Vito non farà mancare le giuste persone, laddove ci rendiamo conto di averne bisogno, come lo è stato per Aya: un innesto importante, soprattutto a livello di carisma e personalità".

Su Gabriele Bernardotto: "Sono contento di lui: sta crescendo molto, ha fatto anche delle giocate, è normale che ha una certa struttura che lo porta a soffrire in questa prima parte di stagione. È ovvio che deve essere più continuo perché, in quattro-cinque occasioni, se fosse riuscito a leggere un attimo prima il movimento e lo spazio giusto, avrebbe potuto aiutare la squadra ad andare in porta. Il rigore non è un problema, si può sbagliare. Anzi, ha avuto la personalità di prendere la palla per portarla sul dischetto. Speriamo di realizzare i rigori, quando arriveranno quelli che contano. A lui sto chiedendo tanto: lo so che era abituato a un calcio un po' più di lotta e istintivo ma, piano piano, deve miscelare le sue grandi caratteristiche fisiche con una certa razionalità nel gioco. Sono contento perché ha voglia di migliorarsi ogni giorno e questa e la cosa più importante. Ogni giorno dobbiamo migliorarci, individualmente e come collettivo. E l'approccio dei ragazzi, ora, è questo".

"Guadagni ha un bel background, ma deve lavorare sulle giocate. Aya ha una carriera che parla da sé"

Su Giuseppe Guadagni: "È già reduce da tre campionati, nonostante sia un 2001, ma ha un bel background. A volte, deve un po' snellire il suo gioco: a volte, si intestardisce troppo con la giocata individuale. Ci sono delle situazioni: in area di rigore arrivi frontale, in uno contro uno, ci provi e, anche se sbagli, non fa niente. Quell'uno contro uno mi dà un vantaggio per fare gol. Nella costruzione, quando viene a ricevere e magari è di spalle, lì si devono trovare altre giocate. Lui lo sa, ci sta lavorando, ha fatto delle cose buone e meno buone. Ma anche lui ci sta mettendo grande atteggiamento".

Su Ramzi Aya: "Al di là dell'aspetto del giocatore e della carriera che parla da sé, sarà un elemento importante. La partita precedente abbiamo giocato con una difesa che annoverava un 2002, un '98 e un '99 e, tolto Jacopo (Dall'Oglio, ndr) che era un po' più grande, avevamo una formazione molto giovane e avevamo fatto anche delle buone cose. Mettendo dentro qualche elemento in campo con la personalità, con la capacità di lettura e di comunicazione diversa da infondere alla squadra nei momenti di difficoltà che ci saranno sempre, in ogni partita, sicuramente crescerà la capacità della squadra di superare le difficoltà. E, sotto quest'aspetto, Ramzi è un innesto importante".

Su Daniele Franco: "È un giocatore che, l'anno scorso, ha fatto molto bene. Ha determinate qualità, piede, geometrie, frequenze nei primi passi. Dove cerchiamo di lavorare su di lui è sulla fase di non possesso: deve diventare intelligente. È vero, non ha fisicità, non può essere dominante nella riconquista della palla ma, muovendosi bene, occupando le linee giuste e mettendoci tanta aggressività, al di là della struttura fisica, oggi mi ha lavorato bene anche su alcune situazioni difensive. Secondo me, può ancora migliorare, l'abbiamo preso con un'idea e sono convinto che può fare un grande campionato".

Su Raffaele Russo: "Anche lui era, inizialmente, un giocatore molto istintivo. Oggi ha fatto anche delle buone cose e può darci molto, ma molto di più. L'ho visto in allenamento: ha strappata, forza, tiro. Deve avere un po' più di lucidità nelle giocate, deve attaccare meglio l'area: oggi, poteva arrivare dritto in porta, anziché calciare dal limite e deve leggere meglio alcune situazioni. Ma, rispetto ad altre partite, è andato molto meglio. Non si deve intestardire troppo con la giocata individuale: vale lo stesso discorso fatto per Guadagni".

"Tutti vorrebbero lavorare con una squadra già costruita, dobbiamo prendere gol solo se gli avversari lo meritano"

Sul calciomercato e sulla condizione fisica della squadra: "Non voglio perdere energie nervose in un ambito in cui so che c'è una persona che penso sia supercapace. È inutile dire cose scontate: sapete che stiamo lavorando su alcune operazioni in uscita e in entrata, Aya è uno di questi. Tutti gli allenatori vorrebbero lavorare dal primo giorno con la squadra già costruita, perfetta. Non è stato così, abbiamo avuto anche qualche intoppo fisico: tre problemi da impatto, qualcuno che ha avuto problemi di febbre. Stiamo cercando di gestire, anche perché succede che in alcuni reparti ci ritroviamo a non poter dare ossigeno. Dall'Oglio era disponibile a giocare, ma abbiamo preferito evitare per non incappare in problemi. Garetto ha fatto molto bene, ha dimostrato di avere personalità e fisicità".

Sul gol subito: "Poco dopo l'uscita di Garetto, abbiamo perso centimetri. Mi dispiace perché in due partite abbiamo preso due gol evitabili. È una cosa che non dobbiamo mai accettare, a meno che non sono bravi gli avversari: se trovano la grande giocata, la punizione sotto all'incrocio, il tiro della domenica, il dribbling, bisogna anche accettare la bravura degli altri. Non dobbiamo regalare gol: lo si prende perché la squadra avversaria lo deve meritare. Su alcune situazioni dobbiamo essere più lucidi e cattivi. Il gol subito era tranquillamente evitabile, ma è meglio che questi errori si palesino adesso, in modo da poterli correggere e arrivare al meglio".

E sul calo di intensità nel finale: "Oggi, a livello di condizione, ci siamo stati. Purtroppo, con le tante defezioni, abbiamo fatto qualche cambio in meno e quindi mettere qualche forza fresca nel secondo tempo ti dà un po' di brillantezza in più. In questa fase, è normale non essere non essere brillantissimi per tutti e novanta i minuti, anche perché facciamo un calcio di intensità. Ogni domenica, avremo a disposizione cinque cambi, ci sono dei ruoli molto dispendiosi dove, inevitabilmente, andremo sempre a incidere, soprattutto se chi subentra andrà a innalzare il livello. Non è facile correre sempre in avanti, è un dispendio. In questo, gli attaccanti sono fondamentali per alzare la pressione e spingere la squadra. Oggi, la condizione è stata più che discreta: Franco ha giocato tutti e novanta i minuti, ho cercato di risparmiare un po' Ricciardi che veniva da una partita piena. Speravo di poter portare Tito fino alla fine, ma oggi era la prima partita vera e aveva avuto qualche problema di stomaco nei giorni precedenti".

Infine, sulle condizioni di Agostino Rizzo: "Ha avuto un trauma al costato, di cui non si era nemmeno reso conto. Tuttavia, è emerso questo piccolo problema dalla lastra e lo abbiamo tenuto a riposo. Penso, però, che da domani inizierà a lavorare, faremo un ulteriore accertamento e vediamo se sarà pronto per fare i contrasti. Lo valuteremo insieme ai medici".

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