Zineb Sannak, da Avellino a IED Avant Défilé con una collezione moda contro il consumismo
La designer di origini marocchine, trapiantata ad Avellino, ha proposto una collezione che vuole esprimere l'angoscia connessa alla mancanza di beatitudine in un’epoca fortemente incentrata sui beni materiali e l'incertezza nella società odierna
Una collezione che rappresenta, attraverso abiti dai volumi bassi che "sembrano cadere a pezzi", la vulnerabilità e fragilità dell’essere umano come critica al consumismo della società odierna. E' il progetto di tesi, che esorta a contemplare la perdita della relazione con la nostra natura di essere umani incoraggiando avidità e individualismo che ci allontanano da essa, presentato a IED Avant Défilé 2023 dalla designer Zineb Sannak, origini e nascita marocchine (Casablanca) ma cresciuta ad Avellino dall'età di tre anni. Diciassette in tutto i migliori diplomandi dell'anno all’evento graduate dell’Istituto Europeo di Design: oltre 800 i votanti alla manifestazione, che si è svolta in un luogo iconico per la città di Milano, il Dazio di Levante (Arco della Pace), per due giorni in cui sono state premiate soprattutto creatività, funzionalità, ricerca sui materiali e inclusione adattiva.
Sannak: "La collezione nasce da un'esperienza personale"
La collezione moda di Sannak, dal titolo (E)STASI, richiama nelle forme, nelle manualità e nelle linee le origini nordafricane, vuole rappresentare l’angoscia connessa alla mancanza di beatitudine in un’epoca che si diletta nell’accumulo di beni materiali. Gli abiti sembrano cadere a pezzi, si sfaldano, eppure sono mantenuti insieme da fili e meshes; mentre i volumi tendono verso il basso, quasi come a sottolineare il peso opprimente di un sistema che ci trascina sempre più in basso.
“La collezione nasce da un'esperienza personale – racconta Zineb - mi è capitato di avere problemi di ansia e attacchi di panico, di esperire una situazione di burnout, legato all’incertezza verso il mio futuro. La guerra, la pandemia e la crisi climatica, la salute mentale, hanno influenzato la scelta di questo tema con il desiderio di parlare di una condizione comune a tutti, giovani e non, ovvero la consapevolezza di un futuro incerto, interrogandomi anche sulle potenziali cause. La collezione si chiama E(STASI) proprio per questo motivo: un momento di realizzazione in un attimo di pausa dalle nostre vite frenetiche; un ristabilimento delle priorità che ci esorta a contemplare la nostra natura di essere umani e il senso del nostro ruolo nella società e nei confronti del pianeta”.
Manipolazioni artistiche di buste di plastica, selezionate in base a colore, peso e consistenza
La creatività ed originalità della collezione della stilista marocchina, trapiantata nel capoluogo irpino, sta in una serie di manipolazioni artistiche di buste di plastica, selezionate con cura in base a consistenza, colore e peso. Le buste sono state tagliate per ottenere il motivo finale desiderato e poi pressate tra loro a una temperatura minima, tra due fogli di carta da forno, al fine di evitare la combustione. Un processo di manipolazione che dà vita ad un simil-tessuto con consistenza e caduta unica.
Ad aggiungere luce ai capi paillettes fatte a mano, ricavate dalle buste pressate e tinte con pigmenti in polvere. I bottoni, realizzati a mano da un abile artigiano di Casablanca, sono un tributo alla maestria tradizionale e all’importanza di valorizzare le competenze manuali. Lo scollo a cappuccio e i drappeggi sul corpo sono un chiaro riferimento alle origini marocchine.