
Addio a Marcello Colasurdo, voce storica dei Zezi di Pomigliano d'Arco e interprete della tradizione napoletana
"La sua voce risuonerà per sempre nelle nostre anime", afferma Luxuria
Il mondo della musica popolare e della tradizione napoletana piange la scomparsa di Marcello Colasurdo, grande interprete della tammorra e della canzone popolare vesuviana, nonché voce storica dei Zezi di Pomigliano d'Arco. "Porterò per sempre nel mio cuore Marcello Colasurdo e il suo canto profondo, vero e intenso", ha dichiarato Vladimir Luxuria, aggiungendo con commozione: "La sua voce risuonerà per sempre nelle nostre anime, come un'eterna melodia partenopea".
Marcello Colasurdo, oltre ad essere stato membro dei celebri Zezi di Pomigliano d'Arco, ha collaborato con diverse formazioni musicali, tra cui la Nuova Compagnia di Canto Popolare e gli Almamegretta. La sua voce potente e autentica ha rappresentato un punto di riferimento per numerosi artisti e ha conquistato il cuore di molti appassionati della tradizione musicale partenopea.
La notizia della sua morte è stata annunciata sulla sua pagina Facebook ufficiale, suscitando un'ondata di cordoglio e commozione tra i suoi numerosi fan e colleghi. Nato a Campobasso nel 1955, Colasurdo ha lasciato un'impronta indelebile nella musica tradizionale partenopea, contribuendo a preservare e diffondere la ricchezza del patrimonio culturale della regione.
Nel 2019, Marcello Colasurdo e Vladimir Luxuria hanno ricevuto la cittadinanza onoraria del comune di Ospedaletto d'Alpinolo, un riconoscimento che ha suggellato la loro volontà di essere simboli della Candelora e dei suoi valori, tramandati con orgoglio nella tradizione.
I funerali di Marcello Colasurdo si svolgeranno domani presso la chiesa di San Felice a Pomigliano d'Arco. La sua musica e la sua voce resteranno vive nei cuori di coloro che hanno amato e apprezzato il suo talento unico e irripetibile. Lascia un vuoto incolmabile nel panorama della musica popolare italiana, ma il suo lascito artistico continuerà a ispirare e a emozionare le generazioni future.
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