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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Dopo trentotto anni di servizio nell’Arma, va in congedo il Luogotenente Franco di Paolo

Originario di Avellino,  dove vivono ancora un fratello e una sorella, nell’Arma entrò nel 1984 e da allora sempre a Roma, prima alla Stazione di Tor Sapienza, poi a S. Maria del Soccorso, poi a Talenti, al Nucleo Radiomobile e poi 34 anni al Nucleo Investigativo

Dopo trentotto anni di servizio nell’Arma dei Carabinieri va in congedo il Luogotenente Franco di Paolo. Trentaquattro anni di lavoro nel Nucleo investigativo dei Carabinieri di Roma ne fanno non solo una memoria storica dei fatti della Capitale e della Provincia, ma soprattutto un militare dalla vasta esperienza che ha vissuto i fatti di cronaca più importanti degli ultimi 40 anni attraverso i “protagonisti” che sono passati nella mitica caserma di via In Selci a Roma.
Originario di Avellino,  dove vivono ancora un fratello e una sorella, nell’Arma entrò nel 1984 e da allora sempre a Roma, prima alla Stazione di Tor Sapienza, poi a S. Maria del Soccorso, poi a Talenti, al Nucleo Radiomobile e poi 34 anni al Nucleo Investigativo. C’è il suo contributo in importanti indagini su vicende legate alla “Banda della Magliana”, quali l’omicidio di Enrico De Pedis, avvenuto a Campo de Fiori il 2 febbraio del 1990; le indagini sulla cosiddetta Mamma Ebe, fondatrice di una sorta di congregazione religiosa arrestata, insieme al marito e a un collaboratore con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione medica e alla truffa aggravata; l’arresto del boss Gennaro Veneruso detto ‘o macellaio; l’arresto di Massimiliano Avesani, narcotrafficante internazionale, considerato un elemento di collegamento tra la ‘ndrangheta e la criminalità romana; l’omicidio di Alberica Filo della Torre, avvenuto all’Olgiata il 10 luglio 1991; l’omicidio di Norbert Heymann, famoso cartomante romano. E poi le indagini sui sequestri di persona di Dante Belardinelli, il cosiddetto re del caffè; quello del bambino Farouk Kassam; il rapimento di un altro bambino Augusto De Megni; il rapimento di Giuseppe Soffiantini; quello di Mirella Silocchi Nicoli; il rapimento di Nadia Loggia.
Ma lasciato l’incarico operativo in sezione, il luogotenente Di Paolo ha proseguito il suo lavoro dirigendo la Squadra Comando, cuore pulsante del Nucleo Investigativo dei Carabinieridi Roma, a stretto contatto con i comandanti che si sono succeduti in questi anni, curando, anche se non in prima persona, tutte le operazioni e i casi più importanti degli ultimi 20 anni, da quelle di mafia, camorra, ndrangheta, sequestri, omicidi, pubblica amministrazione, etc.

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