Draghi ufficializza il prolungamento della scuola: "Calendario da rivedere, dobbiamo recuperare soprattutto al Sud"
L'istruzione e la formazione di studenti e docenti rientrano tra le "priorità" elencate nel discorso al Senato
Dall'inizio della pandemia le lezioni nelle aule hanno subito lunghe interruzioni, sostituite dalla ormai celebre didattica a distanza, tra alti e bassi. Mario Draghi nel suo discorso di ieri in Senato, dove ha ottenuto la fiducia, ha parlato di scuola, entrando nel merito. Non accenni, ma contenuti. Che cosa cambierà nei prossimi mesi e soprattutto dall'anno scolastico 2021-2022 in avanti?
Le dichiarazioni di Draghi
“La diffusione del Covid ha provocato ferite profonde anche sul piano culturale ed educativo. Le ragazze e i ragazzi hanno avuto, soprattutto quelli nelle scuole secondarie di secondo grado, il servizio scolastico attraverso la didattica a distanza che, pur garantendo la continuità del servizio, non può non creare disagi ed evidenziare disuguaglianze. Bisogna tornare rapidamente a un orario scolastico normale, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto al Sud dove la Dad ha incontrato maggiori difficoltà. Bisogna rivedere il disegno del percorso scolastico annuale. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza".
In concreto, che cosa significherà per gli studenti italiani? Che cosa è realistico aspettarsi?
Draghi ha messo in chiaro che serve una ricognizione degli apprendimenti, per capire cosa è stato perso in questi mesi. Quindi confermatissimi i test Invalsi che cominciano il 1° marzo con le quinte superiori, poi tra aprile e maggio in media ed elementari. Il neo-ministro Bianchi (che deve decidere a breve sulla maturità 2021) pensa a un tavolo tecnico che lavori ad una proposta che sia condivisa anche con gli esperti, le Regioni e i sindacati.
L'anno scolastico 2021-2022 inizierà prima?
Non è piaciuta a nessuno finora l'idea di allungare l'anno scolastico 2020-2021 fino a fine giugno. Nessuno invece al momento può escludere che si raggiungerà un'intesa per anticipare l'inizio del prossimo anno scolastico 2021-2022 ai primissimi giorni di settembre. Non sarà semplice, per un problema concretissimo. Bisogna trovare i professori e riempire le tante cattedre vuote, pescando nelle graduatorie e tra i vincitori del concorso straordinario.
Draghi ha anche ipotizzato "innesti di nuove materie e metodologie", e proprio per questo la riforma non più procrastinabile è quella che riguarda gli Its, Istituti tecnici superiori. Dal Recovery dovrebbe arrivare un miliardo e mezzo, "20 volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia". Secondo il Corriere della Sera, si punta su percorsi biennali composti per metà di tirocinio nelle aziende e per metà di studio accademico rivolto ai diplomati delle scuole superiori che si affianca a quello uni- versitario. L'obiettivo è aumentare esponenzialmente nei prossimi anni gli iscritti agli istituti tecnici, che in base alle statistiche sono quelli che garantiscono a un'alta percentuale di diplomati di trovare lavoro in poco tempo. Investire quindi in tecnologie, nei laboratori e nell’orientamento dei ragazzi. Gli Its in molte regioni, soprattutto al sud, sono ancora un’esperienza "di nicchia".