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Salute

Vaccino Covid dal medico di base: via libera in Italia. Come funziona

Quarantamila medici di famiglia in campo per somministrare il vaccino AstraZeneca agli under 65

Via libera al protocollo d'intesa nazionale tra medici di famiglia, governo e Regioni che definisce la partecipazione dei medici di base alla campagna vaccinale anti-Covid in corso. L'accordo ha ottenuto l'adesione di tutti i sindacati.

Soddisfatto il ministro Roberto Speranza che dichiara: "Grazie a tutti i medici di medicina generale del nostro Paese che hanno sottoscritto l'intesa con governo e Regioni per somministrare il vaccino Covid. La loro capillarità e il loro rapporto di fiducia con le persone sono un valore aggiunto importante che ci consentirà, quando aumenteranno le dosi a disposizione, di rendere più forte la nostra campagna di vaccinazione".

Il Protocollo d'intesa

Il protocollo di intesa, si legge nel documento, "definisce la cornice nazionale e le modalità per il coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna di vaccinazione nazionale anti COVID-19, che dovranno essere successivamente declinate a livello regionale". Viene condivisa la "necessità che nell'ambito degli accordi a livello regionale sia individuata, sulla base delle indicazioni e delle priorità definite dal Piano strategico vaccinale, la platea dei soggetti da sottoporre a vaccinazione da parte dei medici di medicina generale, in relazione alla fascia di età, alle patologie, alle situazioni di cronicità, alla effettiva disponibilità di vaccini, nonché le modalità logistiche/organizzative per la conservazione e la somministrazione del vaccino". L'intesa prevede inoltre che "l'approvvigionamento delle dosi di vaccino per ciascun medico di medicina generale dovrà avvenire in tempi certi e in quantità tali da consentire ad ogni medico la possibilità di garantire ai propri assistiti le somministrazioni del vaccino, coerentemente alle diverse fasi della campagna vaccinale ed ai relativi target di riferimento". Il protocollo indica altresì che "laddove i profili organizzativi e logistici della vaccinazione anti Covid-19 da effettuarsi da parte dei medici di medicina generale non consentissero la vaccinazione presso gli studi, anche relativamente alla assenza di personale amministrativo e infermieristico, è previsto l'intervento professionale dei medici di medicina generale presso i locali delle aziende sanitarie (centri vaccinali) a supporto o presso il domicilio del paziente, da regolarsi negli accordi regionali".

Vaccino AstraZeneca fino a 65 anni

Per i medici di base passerà la somministrazione del vaccino AstraZeneca, che non necessita della catena del freddo. L’andamento per fasce di età sarà flessibile, perché altrimenti si rischia di rallentare drammaticamente la vaccinazione. In sintesi: a persone fragili e over 65 sono riservati Moderna e Pfizer, agli altri AstraZeneca, ma negli studi medici si punterà a un margine di azione ampio, perché sarebbe impensabile attendere di avere vaccinato tutti i 64 enni prima di passare ai 63 enni e così via.

Lo studio Lancet

AstraZeneca già dopo la prima dose, secondo uno studio pubblicato da Lancet, garantisce una protezione superiore al 70 per cento: la seconda somministrazione, per aumentare l’efficacia, deve avvenire dopo 12 settimane. Questo fa sì che nel frattempo si aumenti notevolmente la platea di coloro che riceveranno comunque una protezione parziale.

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