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Il tampone prima del cenone di Natale: quale test scegliere e quanti giorni prima va eseguito

Da qualche giorno farmacie e laboratori privati registrano un boom di prenotazioni anche se non basta un solo esame negativo per avere la certezza di non essere positivi al coronavirus. Vediamo qualche regola

Da qualche giorno le farmacie e i laboratori privati registrano un boom di prenotazioni per acquistare i test rapidi.

Su raccomandazione del Governo, infatti sarà fondamentale sottoporsi al test per limitare i contagi durante le festività natalizie in famiglia. Tuttavia non basta un solo test negativo per avere la certezza di non essere positivi al coronavirus, anzi il test potrebbe dare esito negativo e risultare positivo dopo qualche giorno. Quindi, per proteggere noi stessi e i nostri familiari, è assolutamente raccomandato non abbandonare le abitudini a cui ormai ci siamo abituati: mascherina e distanziamento.

Dpcm Natale 

Per il cenone di Natale nel Dpcm in arrivo non verranno dati obblighi sul numero dei commensali ma, semmai, raccomandazioni: non più d 6-7 a tavola e tutti dentro la bolla familiare, ovvero parenti stretti e eventuali conviventi. Con la raccomandazione, nel caso, di sottoporre a test quei parenti che seppur stretti non si frequentano da tempo.

Quanti giorni prima va eseguito il test per essere più o meno sicuri? 

Si sconsiglia il tampone rapido 72 ore prima: è troppo precoce (il virus potrebbe non avere abbastanza carica virale da essere rilevato) e resta la possibilità di un contagio nelle ore seguenti (un tampone negativo il 24 potrebbe risultare positivo il 25). Il tampone eseguito nello stesso giorno dell'incontro invece è più attendibile, ma solo se si è rimasti in solamento nelle 48 ore precedenti. Resta comunque l'eventualità di un falso negativo se la carica virale è bassa e quindi non si può escludere al 100% la possibilità di un contagio. Coloro che negli ultimi 10-14 giorni non hanno avuto contatti con persone positive e hanno vissuto in isolamento possono invece festeggiare, ma per stare sicuri dovrebbero vedersi solo con persone che frequentano abitualmente.

I suggerimenti degli esperti 

Pierangelo Clerici, presidente dell’Associazione microbiologi clinici italiani, spiega al quotidiano quanto tempo prima di incontrare i parenti andrebbe eseguito il test: "Il tampone è la fotografia di un istante. Posso risultare negativo al test rapido, ma infettarmi nelle ore successive, prima dell’incontro familiare. Oppure potrei risultare negativo, anche se magari sono stato appena contagiato ma il tampone non è ancora in grado di rilevare la positività perché il virus è poco e non ha cominciato a replicarsi. Anche se la persona infetta ha carica virale bassa, se alla cena fosse presente un familiare fragile o immunodepresso, è facile che possa contrarre quell’unico virus circolante. Il test andrebbe eseguito a ridosso dell’occasione di incontro, ma almeno 24 ore dopo un eventuale contatto a rischio. Per motivi logistici un’alternativa potrebbe essere fare il tampone magari il 22 dicembre ma poi chiudersi in casa fino a Natale.

Contagio a tavola

Infine, bisogna considerare che il pranzo di Natale a tavola con persone che mangiano e bevono, parlano e discutono, costituisce l'ambiente ideale per la diffusione del coronavirus Sars-CoV-2. Per questo è bene considerare che in questo momento non è possibile rinunciare alle precauzioni e ai dispositivi di protezione individuale. Anche in caso di test del tampone negativo, bisogna indossare le mascherine, stare a distanza e lavarsi le mani.

Quale test effettuare 

La modalità più utile in questo caso è quella del tampone antigenico rapido: in 20 minuti, grazie un prelievo nel naso, è infatti possibile avere il responso. I minuti possono aumentare nel caso di laboratori privati, ma si tratta comunque di una risposta più celere rispetto a quella del molecolare (più adatta per chi ha sintomi).

Consigliato anche per i bambini

In vista dei festeggiamenti natalizi, il test antigenico rapido - non molto invasivo - è consigliato anche per i bambini. "Secondo me - dice il professor Pregliasco - è utile come forma di prevenzione che anche un bambino esegua il test. Certo, se parliamo di una famiglia c'è anche un problema di costi". 

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