rotate-mobile
Salute

La differenza di efficacia tra la prima dose Pfizer o AstraZeneca: lo studio

Secondo uno studio britannico la percentuale di anticorpi aumenta più velocemente tra coloro che ricevono la dose di Pfizer/BioNTech, ma dopo un mese il tasso di positività agli anticorpi è uguale anche per coloro che hanno avuto AstraZeneca

Uno studio condotto in Galles e Inghilterra su più di 8mila vaccinati ha evidenziato come il 96,42% dei britannici che hanno ricevuto la prima dose del vaccino anti-Covid AstraZeneca o Pfizer abbiano sviluppato gli anticorpi. La percentuale sale quasi al 100% con la seconda dose.

L'efficacia della prima dose AstraZeneca o Pfizer

Secondo la ricerca il 96,42% di coloro che hanno ricevuto la prima dose di vaccino hanno sviluppato gli anticorpi dopo 28-34 giorni, percentuale che sale al 99,08% a 7-14 giorni dalla seconda dose. Sia il vaccino AstraZeneca sia il vaccino Pfizer sono considerati efficienti nello sviluppo della risposta immunitaria contro il Covid-19, secondo quanto stabilito dai ricercatori dello University College London. "E' uno dei primi studi sul mondo reale dei vaccini nel Regno unito ed è una notizia fantastica", dice uno degli autori, la dottoressa Maddie Shrotri. Lo studio trova oggi ampio spazio sulla stampa britannica.

"Nove su 10 adulti nel Regno Unito che hanno ricevuto Pfizer o AstraZeneca hanno prodotto anticorpi contro il virus entro un mese dalla prima dose", ha aggiunto. Secondo lo studio la percentuale di anticorpi aumenta più velocemente tra coloro che ricevono la dose di Pfizer/BioNTech, ma dopo quattro settimane il tasso di positività agli anticorpi è identico anche per coloro che hanno avuto la dose di AstraZeneca.

Sono state scoperte piccole differenze (leggasi livelli più bassi di anticorpi) tra gli anziani e le persone con precedenti condizioni mediche vaccinate, specifica il Guardian. Differenze che dopo la seconda dose però scompaiono. I livelli di anticorpi dopo una sola dose sono più bassi anche tra le persone con alcune condizioni di salute sottostanti, tra cui cancro, diabete e malattie cardiache, e anche quelle che assumono farmaci che sopprimono il sistema immunitario, di solito per curare varie forme di cancro.

Vaccini Pfizer e Moderna efficaci su varianti indiane del Sars-CoV-2

Altro studio. I vaccini Pfizer e Moderna contro il Covid-19 dovrebbero rimanere altamente efficaci contro due varianti di coronavirus identificate per la prima volta in India. Lo scrive l'Afp citando una nuova ricerca condotta da scienziati americani. La ricerca è stata condotta dalla NYU Grossman School of Medicine e dal NYU Langone Center ed è considerata preliminare. Non c'è quindi quella revisione tra pari essenziale per validare lo studio.

"Quello che abbiamo scoperto è che gli anticorpi prodotti dal vaccino sono un po' più deboli contro le varianti" ha detto Nathaniel Landau, tra gli autori dello studio, "ma non abbastanza da pensare che i vaccini non diano protezione". I ricercatori hanno prelevato il sangue da persone vaccinate con uno dei due sieri, che sono predominanti negli Stati Uniti e sono stati dati a più di 150 milioni di americani. Hanno poi esposto questi campioni in laboratorio a particelle di pseudovirus che contenevano mutazioni nella proteina "spike" che erano in entrambe le varianti B.1.617 o B.1.618, trovate in India. Nel complesso per la variante B.1.617 hanno trovato una riduzione di quasi quattro volte nella quantità di anticorpi neutralizzanti; per la B.1.618, la riduzione è stata di circa tre volte.

Leggi la notizia su Today 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La differenza di efficacia tra la prima dose Pfizer o AstraZeneca: lo studio

AvellinoToday è in caricamento