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Giovedì, 18 Aprile 2024
Salute

Come evitare il contagio con saluti, gesti d'affetto, baci e abbracci: il vademecum del virologo

Quali abitudini possiamo ritrovare e quali dobbiamo evitare

 Il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco ha costruito un vademecum su baci, abbracci, saluti e gesti d'affetto e sulla loro pericolosità durante l'epidemia di coronavirus.

Ecco come bisogna comportarrsi per evitare il contagio

"Sicuramente il gesto più rischioso è quello che porta al contatto con le prime vie aeree e con la respirazione dell’altro, cioè il bacio - dice Pregliasco -: se uno dei due soggetti fosse contagioso, la maggior quota di carica virale si concentrerebbe attorno al viso". Ovvero proprio dove il contagio è favorito. Per questo i baci sono vietati mentre è sicuramente consigliato il cosiddetto "bacio all'aria" ovvero la scelta di mimare il gesto tenendo le teste lontane tra di loro. La stretta di mano è stata bandita con la pandemia ma, fa sapere Pregliasco, il tocco è il contatto meno rischioso a patto di igienizzare le mani. Il saluto con i pugni che si toccano è acora più sicuro, così come il contatto tra i gomiti. Anche gli abbracci stretti sono contatti molto ravvicinati, ma permessi con qualche regola: "Se i due visi rimangono ben separati, si può fare. L’abbraccio sta in mezzo, per gradiente di rischio, tra il bacio e la stretta di mano", dice Pregliasco.

Ricapitolando: 

  • la stretta di mano è considerata un gesto a medio rischio a patto di igienizzare le mani;
  • il saluto a pugni chiusi o con i gomiti è a basso rischio;
  • l'abbraccio frontale invece è ad alto rischio, soprattutto se i volti delle persone si incontrano;
  • l'abbraccio da dietro è più sicuro ma soltanto in parte. 
  • I baci sulla guancia sono invece ad altissimo rischio contagio per la vicinanza dei visi e la possibilità di trasferimento diretto di saliva e goccioline respiratorie. 
  • Una versione più "edulcorata" e formale è quella del bacio all'aria, che serve ad abbassare il rischio, specialmente quando non ci si sfiora nemmeno il viso e si mima solamente il gesto. 

Bene avvicinarsi con le teste rivolte all’esterno, oppure,tra nonni e nipoti, abbracciarsi «da dietro», strin-gendo i bambini alle spalle. Indipendentemente dal gesto, occorrono attenzione e buon senso: «Serve andare per gradi: osservare il contesto, preferire spazi aperti e badare anche alla durata dei saluti, che resta un elemento fondamentale», conclude lo specialista. Ultimo consiglio: decidere chi abbracciare. Non si tratta della scelta tra estranei o parenti (e amici), quanto piuttosto di tutelare i soggetti fragili, gli anziani, o chi non è vaccinato.

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