rotate-mobile
Salute

Boom di tamponi rapidi, ma uno su due è un falso negativo

Farmacie prese d'assalto, ma il test antigenico rapido per la rilevazione del Covid-19 sbaglia quasi una volta su due, fornendo un alto tasso di falsi negativi

Per via delle festività natalizie e gli effetti della circolazione della variante Omicron la corsa al tampone rapido non ha riguardato solo i non vaccinati, ma tutti coloro che avevano voglia di vivere il Natale in famiglia con maggiore sicurezza. È iniziata così una vera e propria caccia al tampone. Le farmacie ad Avellino e in provincia sono state prese d'assalto per accertare la negatività al patogeno pandemico, responsabile della malattia chiamata COVID-19, una situazione che molto probabilmente proseguirà in questi giorni in vista del cenone di Capodanno. Ma attenzione, resta tuttavia da considerare che sono sempre maggiori i casi dei falsi negativi. Un dato ormai acclarato scientificamente e dovuto al fatto che i tamponi rapidi non sempre riescono a rintracciare il virus. 

Dunque anche se considerati validi per la generazione di un Green Pass, bisogna sempre continuare a fare attenzione perché ci sono differenze sostanziali fra i test antigenici e quelli molecolari. Sia nella metodica che nell’affidabilità.

Differenze tra molecolari e antigenici 

Il tampone molecolare infatti ricerca il genoma del virus e la procedura prevede un passaggio di amplificazione, quindi anche se nel materiale rilevato c’è poco virus, questo diventa visibile grazie alla tecnica di amplificazione chiamata Pcr. 

Il tampone molecolare resta per questo il più sensibile con un’affidabilità superiore al 95%. Se poi si effettua il tampone sia nel naso che nella gola l’affidabilità è del 100 per cento. 

Lo stesso non può dirsi per un tampone antigenico rapido che cerca le proteine del virus senza bisogno di alcun passaggio di amplificazione. Dunque se la quantità di virus è bassa questo test rischia di non rilevarlo. 

Due tipi di test antigenici 

Per i tamponi antigenici esistono due metodiche differenti: quella detta cromatografica che è la meno sensibile con un tasso di affidabilità intorno al 60%, e la “chemiluminescente” la cui affidabilità è più vicina a quella del tampone molecolare, anche se non raggiunge completamente la percentuale del 95%. Il limite è che quest'ultimo non è rapido come il tampone che segue la metodica cromatografica e si effettua solo in determinati laboratori specializzati. 

Falsi negativi 

La conseguenza è che in 1 caso su 2 i test rapidi fatti in farmacia danno come risultato un falso negativo. Non riescono infatti a vedere il virus se non quando è presente in quantità massicce. L’enorme numero di falsi negativi che questi test, eseguiti in farmacia o in piccoli studi o laboratori, produce è quindi pericolosissimo perché determina nei soggetti negativi un falso senso di sicurezza. L'unica soluzione è quindi, se non è possibile effettuare un test molecolare, continuare a prestare massima attenzione, soprattutto in presenza di anziani e fragili. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Boom di tamponi rapidi, ma uno su due è un falso negativo

AvellinoToday è in caricamento