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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Teatro Gesualdo, volano stracci tra Foti e Cipriano

Parole di fuoco alimentano il dibattito cittadino

Fine della commedia sul Teatro Carlo Gesualdo di Avellino. L’Istituzione che ha fatto “grande” il Massimo avellinese viene messo in liquidazione per volere dell’attuale amministrazione comunale. La relazione letta in consiglio comunale è di quelle da far tremare i polsi. Non solo alla città ma anche ad accendere gli appetiti della magistratura.

Parole non tenere ha avuto Paolo foti. Riportiamo alcuni passi significativi: “Con le dimissioni del Cda a giugno 2016 (composto da Luca Cipriano, Salvatore Gebbia, Carmine Santaniello) e i pareri negativi del Collegio dei Revisori sui documenti contabili da esso deliberati e relativi al rendiconto 2015 , il mandato da me conferito al Segretario Generale è stato un atto dovuto e necessario, di fronte alla non corrispondenza dei dati e alle gravi anomalie riscontrate dall’Organo di revisione contabile che, soprattutto con riferimento al saldo di cassa, ha evidenziato una mancata coincidenza tra il conto di diritto e quello di fatto. Dalle verifiche effettuate sono emersi tra gli altri questi fatti significativi:   l’irreperibilità degli atti previsti dal TUEL per la formazione di entrate e uscite con relativa menzione nei titoli di riscossione e pagamento  e/o l’impossibilità di ottenerli presso terzi; la tenuta di una contabilità informatizzata ma indisponibile all’uso; la mancata tenuta dei registri obbligatori quali il giornale di cassa entrata ed uscita per il triennio 2013/2015; la carenza degli “elementi essenziali” obbligatori per legge   delle reversali di incasso e dei mandati di pagamento con compromissione della conoscenza degli atti amministrativi e non da ultimo la contraddittorietà degli stessi documenti di cassa  rispetto agli atti fondamentali da approvare con la conseguente necessità di ricostruire la effettiva contabilità dei flussi di cassa ma solo “a posteriori”. Di tutte le obbligazioni assunte e dei contratti sottoscritti dai legali rappresentanti dell’Istituzione non è risultato un solo impegno in bilancio: quindi è emersa la mancata registrazione in contabilità degli impegni e degli accertamenti contabili secondo la normativa vigente”.

Dalle verifiche contabili poste in essere dal dr. Feola emergono secondo le parole del sindaco: “la sussistenza di un’assenza in cassa, indicata in bilancio, di euro 115.283,09 per il quale sono state puntualmente prodotte le segnalazioni alle autorità competenti; l’accertamento di un’evasione dell’Iva: come emerso infatti dai documenti contabili esaminati, le fatture passive pagate nel corso del 2015 risultano essere state pagate al netto dell’IVA in base alla normativa prevista dallo “split payment” e dal “reverse charge”, ma non sono stati rinvenuti pagamenti in favore dell’Erario per l’importo pari all’IVA trattenuta e non versata ai fornitori nell’anno 2015. L’importo complessivo dell’IVA non versata relativo al 2015 ammonta a circa 40.000 euro e sono in corso gli accertamenti per la quantificazione dell’importo relativo al 2016. Appare pertanto evidente ed ineludibile procedere alla modificazione della  forma di gestione e porla in capo all’amministrazione comunale determinandone modi e tempi. Ciò impone la liquidazione dell’Istituzione.

Ed in questo senso la Giunta ha dato mandato al dr. Feola di nominare uno o più commissari per la gestione della relativa fase di accertamento e gestione liquidatoria a stralcio, e di predisporre una proposta di messa in liquidazione dell’Istituzione Teatro “Carlo Gesualdo” al fine di determinare una gestione diretta da parte dell’Amministrazione comunale”.

A stretto giro giunge la replica di Luca Cipriano, Salvatore Gebbia, Carmine Santaniello. "Ennesima caduta di stile. Di "scellerato" c'è solo il sindaco per come ha fatto fallire la città di Avellino... e adesso anche il Teatro. Siamo costretti a rispondere perché nuovamente coinvolti strumentalmente.  Siamo certi di aver svolto il nostro ruolo con trasparenza e massimo impegno, oltre che con risultati importanti in termini di attività, presenze e attenzione verso il Teatro. Chi vuole leggere i numeri e le procedure senza faziosità ben capisce la verità dei fatti. 
Ma si sceglie la calunnia e si alimentano ancora una volta, ad arte, polemiche su polemiche. 
A questo punto è ancora più chiaro: è il sindaco Foti che non ha mai meritato la nostra fiducia e il nostro impegno".

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