Tari e gestione dei rifiuti, Giordano: "Stangata inevitabile, necessaria interlocuzione con Irpiniambiente ma il Comune di Avellino non vuole"
Le parole del Presidente della III° Commissione Consiliare al termine della riunione odierna: "Disavanzo nel 2022, già presente l'anno scorso. Poca chiarezza anche sui ristori della differenziata e sul centro di raccolta: paghiamo un canone di fitto all'Air per un isola ecologica che non c'è"
Si è riunita questa mattina, presso Palazzo di Città, la terza Commissione Consiliare “Programmazione – Bilancio - Finanze e Tributi – Patrimonio” per approvare le tariffe della tassa sui rifiuti (TARI) da applicare per l’anno 2022. Oggetto della seduta odierna anche la presa d’atto del PEF pluriennale 2022-2025, la modifica al regolamento TARI approvato con delibera di C.C. n°49/2021 e l'approvazione Appendice A “Qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani (TQRIF)” e Appendice B “Riduzioni per rifiuti speciali assimilati avviati a recupero in modo autonomo”.
"La stangata sarà inevitabile, i costi di gestione non sono quelli adeguati a una città di 50mila abitanti"
Ecco le dichiarazioni del Presidente della III° Commissione Nicola Giordano al termine della seduta: "In Consiglio Comunale, noi avevamo chiesto di verificare, con Irpiniambiente, i vari costi di gestione per comprendere meglio anche il disavanzo che è presente nel 2022, ma lo era già nell'anno precedente in proporzioni completamente diverse. Parlavamo di circa un milione e mezzo di euro per il 2021 e di 800mila euro per il 2022. La tariffa che i cittadini pagheranno, in sintesi, sarà di 13 milioni di euro, il costo è di 14 milioni e questo disavanzo andrà sempre a carico dei cittadini, ma in forme diverse, o sul bilancio o in altre modalità. La cosa vera è una sola: mentre c'erano i ristori, il costo aumentava e nessuno se ne rendeva conto. Ora che i ristori non ci sono più, ci rendiamo conto di una stangata che arriverà e sarà inevitabile, tenendo conto che i servizi vengono resi in alcuni casi anche bene da Irpiniambiente, ma che potrebbero avere anche delle economicità, in quanto i costi non sono quelli adeguati a una città di 50mila abitanti".
Economicità che sono state anche segnalate, sottolinea Giordano: "Relativamente ai costi di gestione che Irpiniambiente trasferisce al Comune di Avellino. Stranamente, dopo la nostra mozione, i costi di gestione che Irpiniambiente riversa sull'amministrazione comunale sono scesi da 800mila a 500mila euro. Significa che è possibile economizzare sul servizio e sulla gestione, mantenendo lo stesso standard di servizi".
"Necessario interloquire con Irpiniambiente per capire come vengono calcolati i ristori e perché l'impiantistica resta chiusa"
Un'altra vicenda che ancora non è stata chiarita, secondo il Presidente della III° Commissione, riguarda i ristori che il Comune di Avellino deve avere sulla raccolta differenziata: "Persiste una condizione che è completamente diversa rispetto alla norma stabilita da ARERA: quest'ultima parla di un 60% di ristori da distribuire ai cittadini. Invece, il contratto con Irpiniambiente prevede una modalità completamente diversa per quanto riguarda i ristori della differenziata. Fino al 65%, il Comune di Avellino non può avere nessun agio; superato il 65%, i ristori vanno divisi al 50%. Ciò cozza con quanto dice l'ARERA: quindi, mentre nel PEF abbiamo un 60% che viene riversato come costo e la parte rimanente viene considerata come un incasso per il Comune, dall'altra parte questa vicenda non è molto chiara. C'è necessità di avere un'interlocuzione con Irpiniambiente per chiarire: innanzitutto, le modalità con cui vengono calcolati i ristori, in funzione della qualità del materiale messo insieme con gli altri Comuni; e poi, il motivo per cui l'impiantistica resta chiusa. Gli impianti di valorizzazione di Montella e Teora potrebbero aiutare a selezionare i materiali in maniera più precisa e a evitare che queste attività vengano svolte da terzi su apposite piattaforme. La maggioranza, purtroppo, non ha voluto avere interlocuzioni con Irpiniambiente e, nel frattempo, all'interno del PEF è previsto un aumento dei costi".
"Paghiamo all'Air un canone di fitto per un isola ecologica che non c'è"
Un altro elemento di criticità è rappresentato dal centro di raccolta: "Una vicenda paradossale. Abbiamo un centro che è stato chiuso due anni fa, l'amministrazione conosce bene questa vicenda. Abbiamo fittato dall'Air un'area, paghiamo un canone di fitto, però per un'isola ecologica che non c'è. Il sindaco, in Consiglio Comunale, a fronte di un contratto che ho esibito e in cui è specificato il costo preciso, ci ha detto che quel costo viene considerato un acconto sull'acquisto. Non ci sono documenti che certificano questo. Sarebbe anche una buona idea, ma non se rimane semplicemente un'enunciazione di principio. L'unico documento scritto è quello di un contratto di fitto che il Comune di Avellino deve onorare, a fronte di un servizio che non svolge".
"La verifica che sta effettuando Irpiniambiente riguarda le procedure amministrative. Sinceramente, a me interessa, ma fino a un certo punto, conoscere quali sono tali procedure. A me interessa l'interlocuzione sul contratto che il Comune di Avellino ha con Irpiniambiente, in che maniera vengono ribaltati i costi di gestione e capire quali sono i ristori che spettano all'amministrazione, a quanto ammontano e in che modo vengono conteggiati" conclude Giordano.