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Regione, giudizi pendenti risolti: a Foglia non riesce lo "sgarbo" ad Alaia

"Pur sapendo che – se anche la sentenza fosse stata positiva – il seggio sarebbe andato non a lui, ma a Caldoro" dice Alaia, vicepresidente della commissione sanità

Seppur è passato un anno dalle elezioni regionali che ha visto trionfare Vincenzo De Luca, gli organi amministrativi sono stati impegnati fino ad oggi per decretare in modo effettivo gli eletti. Non sono mancati i ricorsi post elezioni. Il primo riguardava il presidente della Regione.Al centro della contestazione rigettata, l'autenticazione delle firme per la presentazione delle liste e quindi delle stesse candidature riferite alla coalizione di centrosinistra poi risultata vincitrice delle regionali in Campania 2015.

I ricorsi, presentati da Pietro Foglia, Giuseppe Maisto, Gennaro Salvatore, Angelo Marino, Paolo Romano, Sergio Nappi, Antonia Ruggiero, Luciano Schifone, Mafalda Amente, Giovanni Fortunato e Severino Nappi, sono stati respinti in quanto giudicati infondati dalla seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale della Campania.

Altro giudizio pendente e concluso, quello sull'assegnazione dell'ultimo seggio in Irpinia. Pietro Foglia riteneva che toccasse a lui e non a Vincenzo Alaia di Scelta Civica Centro Democratico. Ma i conteggi  hanno di fatto spento ogni tentativo di rielezione dell’ex presidente del Consiglio regionale Pietro Foglia. 

Lo ha reso noto in un comunicato stampa il consigliere regionale irpino Enzo Alaia.

“In realtà – scrive Alaia – si trattava soltanto di rivendicazioni e accanimenti personali , per andare fino in fondo ad una questione macchinosa, che nulla aveva a che spartire con l’interesse della comunità irpina.
Probabilmente, era solo un tentativo di sminuire un risultato elettorale, che mi ha consentito di essere eletto consigliere regionale”.

Vincenzo Alaia, attuale vicepresidente della Commissione Sanità campana, continua: “Qualcuno non ha esitato a mettere a rischio la positività e l’importanza di una ulteriore rappresentanza politica in provincia di Avellino. Pur sapendo che – se anche la sentenza fosse stata positiva – il seggio sarebbe andato non a lui, ma a Caldoro Stefano. Dunque, non si trattava di rivendicare un posizionamento personale , ma di mettere a rischio un seggio molto importante per l’Irpinia: ben 4 consiglieri regionali irpini, sono infatti una ricchezza e una risorsa per il bene di un territorio che – con la passata amministrazione – era stato relegato ai margini della politica regionale! Se la sentenza di oggi fosse stata favorevole per Foglia, per il nostro territorio- al contrario – sarebbe stata davvero penalizzante per la provincia irpina”.

“Che dire ora? Qualcuno si è accanito, con grande dispendio di risorse e di energie, a perseguire un obiettivo che si è rivelato fallimentare. A Napoli io ci sono. E ci resto. A rappresentare le ragioni di un territorio che amo. E a vivere la politica non come un mestiere, ma come una passione e un impegno serio e costante”, conclude Alaia.

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