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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Comitato Provinciale per il No, Villone: "Le motivazioni del SI sono inesistenti, se si litiga i numeri non contano"

Nella giornata di oggi ha avuto luogo la Costituzione del Comitato Provinciale per il No al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre

Nella giornata di oggi, nei pressi della Villa Comunale, ha avuto luogo la Costituzione del Comitato Provinciale per il No al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre.

Alla presenza del Presidente nazionale del Comitato “No al taglio del Parlamento” Massimo Villone, Costituzionalista, docente emerito di Diritto Costituzionale alla Federico II di Napoli e già quattro volte Senatore della Repubblica un confronto pubblico per approfondire la necessità di un impegno diffuso per fermare la riforma costituzionale voluta dal parlamento.

"I motivi del SI sono inesistenti. Il risparmio economico è risibile. Ho sentito parlare di inefficienze ma, quando parliamo di inefficienze, è perché la Maggioranza litiga. Non è certamente una questione di numeri. Oggi c'è bisogno di rappresentanza parlamentare perché la rete territoriale dei partiti non c'è più. Se tagliassimo il numero dei parlamentari ci sarebbe ancora meno democrazia. Anche il discorso relativo allo snellimento della burocrazia è del tutto sbagliato. Come detto, se si litiga, il numero non conta". 

Mentre tutte le forze politiche sono impegnate quasi esclusivamente nella campagna elettorale per le regionali crediamo sia fondamentale dare il via alla campagna referendaria– dichiara Francesco Iandolo consigliere comunale e riferimento di APP- L’obiettivo è quello di difendere la costituzione, il parlamento e la democrazia del nostro Paese

Nelle mire dei promotori della riforma, infatti, ancora una volta c’è il sistema democratico parlamentare di cui la nostra repubblica si è dotata dopo la Liberazione attraverso la sua Costituzione.

Un taglio lineare dei parlamentari e della rappresentanza mascherato da “lotta agli sprechi” e lotta “alla casta”. Una misura che non riduce i privilegi – come ad esempio si potrebbe fare con una riduzione degli stipendi parlamentari – e che rende la rappresentanza parlamentare ancora più distante dalla cittadinanza.

Noi crediamo che l’infrastruttura democratica del nostro paese vada allargata, costruendo nuovi meccanismi di partecipazione, dando la possibilità a tutti di contribuire alla vita del Paese contrastando la deriva populista sempre più diffusa nel dibattito pubblico.

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