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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Referendum giustizia, i cinque sì dell'associazione Primavera Meridionale

Al Circolo della Stampa un incontro-dibattito sui quesiti per cui i cittadini italiani sono chiamati alle urne il prossimo 12 giugno

In vista del referendum giustizia di domenica 12 giugno, l'associazione metapolitica Primavera Meridionale ha tenuto al Circolo della Stampa di Avellino un incontro-dibattito dal titolo "Le ragioni del sì", incentrato sui cinque quesiti referendari su cui i cittadini italiani dovranno esprimersi attraverso il voto.

Alla tavola rotonda, moderata da Massimo Bimonte, erano presenti il fondatore dell’associazione Sabino Morano, il professore Sergio Barile, la dirigente Maria Michela Buonaspina, il dottor Antonio Bossone e gli avvocati Gianfranco Iacobelli, Alfonso Laudonia e Felice Laudadio.

Morano: "Votare sì per dare inizio ad una grande battaglia"

"Votare sì per dare l'avvio ad una grande battaglia. Indipendentemente dall'esito del referendum, fondamentale sarà creare una dimensione di consapevolezza nella società e imporre questo tema all'agenda politica - sostiene Sabino Morano - il referendum rappresenta l'inizio, non ci si deve fermare alla sola campagna referendaria ma dare il via ad una campagna d'opinione su quello che è uno degli argomenti principali che affligge la situazione italiana" conclude.

Avv. Laudonia: "E' necessario andare a votare"

"Sponsorizziamo il sì. Purtroppo di questo tema se n'è parlato poco ed è, dunque, poco conosciuto dalla cittadinanza - afferma l'avvocato Alfonso Laudonia - nonostante sia importante per tutti perchè riguarda non solo la giustizia ma anche la democrazia. Penso alla separazione delle funzioni tra magistrato, pm e giudice che i detrattori, soprattutto i magistrati, evidenziano che sia poca materia ma chi come me studia e insegna procedura penale può dire che è l'essenza del giusto processo e dell'imparzialità del giudice. Gli altri quesiti, come quello sull'ordinamento giudiziario e l'altro sui pareri dei magistrati - continua l'avvocato Laudonia - evidenziano questo ostacolo al cambiamento, alla necessità di giustizia e quella visione della magistratura come un antico regime, che va scardinato per un processo giusto". 

Quesiti sulla giustizia, Avv. Laudonia: "Sono complessi. Andavano spiegati meglio"

"Sono d'accordo con chi crede che questo referendum non dovesse riguardare i cittadini ma che dovesse essere il parlamento a prendere una decisione - aggiunge l'avvocato Alfonso Laudonia - il parlamento serve per parlare ma noi abbiamo un parlamento che non parla. Pertanto, 'l'arma' va data ai cittadini. Il referendum è la più ampia manifestazione del diritto democratico del voto. Tuttavia, i quesiti sono complessi ed il cittadino medio non è abituato a questo grande tema, molto complesso. I quesiti andavano spiegati perchè alcuni temi sono così radicati che andavano sviscerati meglio".

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