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Politiche Culturali del Comune di Avellino: parla l'assessore Bruno Gambardella

Ecco le sue dichiarazioni

Considerato l'inizio ufficiale della campagna elettorale avvenuto nella mattinata odierna, può essere opportuno ricordare alcuni elementi già ampiamente noti.

Sipari aperti è un progetto presentato nel mese di novembre 2016 dall'Assessorato alle Politiche Culturali alla Regione Campania. Tale progetto DEVE ESSERE REALIZZATO E RENDICONTATO ENTRO IL MESE DI DICEMBRE 2017. 

Nella prima stesura, la rassegna avrebbe dovuto svolgersi nell'estate di quest'anno. I problemi legati alla liquidazione hanno costretto il produttore esecutivo a far slittare il programma - già definito - al mese di Ottobre 2017.

È strano che esponenti politici ben navigati omettano questi elementi e addirittura sostengano che il finanziamento per il Festival degli altri mondi potessero essere utilizzato per la stagione ordinaria: si tratta di superficialità nella lettura degli atti (pubblici e per i quali non è necessaria una richiesta di accesso) o di disinformazione? Appare ancora più strano che autorevolissimi esponenti politici, con piglio da sottotenenti in campagna elettorale permanente ed effettiva, dimentichino che i protocolli d’intesa appartengono alla tipologia degli accordi tra amministrazioni pubbliche.
Chi scrive, pur avendo il compito di dare l'indirizzo politico e non quello di dare attuazione agli accordi,  ricorda bene che si tratta di strumenti di semplificazione (e/o negoziazione) dell’azione amministrativa e di coordinamento tra amministrazioni appartenenti a diversi livelli di governo e rientrano nell’ambito della categoria degli accordi organizzativi tra le pubbliche amministrazioni.
I protocolli d’intesa possono avere a oggetto «la definizione e l’attuazione di opere, di interventi o di programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione, l’azione integrata e coordinata di comuni e regioni, di amministrazioni statali e di altri soggetti pubblici».
Il potere di iniziativa per la promozione della conclusione dell’accordo spetta all’Ente che abbia competenza primaria o prevalente sull’opera. L’organo che promuove la conclusione dell’accordo di programma assicura il coordinamento delle azioni, determina i tempi, le modalità, il finanziamento e ogni altro adempimento connesso al raggiungimento dell’interesse pubblico che l’accordo è sempre tenuto a perseguire.
Dato atto che la Fondazione Campania dei Festival è struttura operativa regionale sottoposta alla dipendenza economica funzionale della Regione Campania, le cui finalità, tra l’altro, prevedono di promuovere in Campania iniziative nel settore della produzione teatrale e delle arti dello spettacolo anche presentando le produzioni campane nei festival nazionali e internazionali, ecc. (v. art. 3 STATUTO), si è ritenuto di voler procedere alla promozione di un protocollo d’intesa avente per oggetto la produzione esecutiva della rassegna “Sipari Aperti”, in assenza di condizioni strutturali e operative minime per poter pensare di organizzare un festival, tanto più se di così elevato profilo culturale e di respiro internazionale. Fondazione dunque è un unicum, un soggetto totalmente pubblico e senza fini di lucro operante in regione Campania proprio nel settore del teatro e dello spettacolo in genere.
L’atto di convenzione conseguente - che null’altro è che la ratifica di un accordo tra enti pubblici - è pertanto una scelta legittima, ponderata, necessaria, trasparente, anche in considerazione della ferma volontà delle nostre autorità regionali e della stessa dirigenza di settore, che si sono impegnate a supportarci non solo nella rassegna, ma in ogni azione che possa contribuire alla salvaguardia e al rilancio del nostro teatro. 

Al netto di ogni ansia da difficile rielezione a cui può sembrare di poter ricondurre la teatralità di certe affermazioni, in un momento storico in cui il rischio della chiusura del teatro è un rischio possibile ed evidente, il dovere di un amministratore è e deve essere quello di porre in essere ogni iniziativa legittima che possa impedire il peggio. Se questa iniziativa, che secondo l’amministrazione ha seguito un percorso giuridico lineare e diretto al perseguimento dell’interesse pubblico, per qualcuno è un fatto politicamente inopportuno vista l'altissima qualità della rassegna, sono comunque orgoglioso di averlo promosso. Inopportune piuttosto sono le ingiurie personali espresse da un parlamentare della Repubblica, ma, come insegnano i saggi, le offese qualificano solo chi le pronuncia.

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