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Nomine all'Osservatorio contro la violenza sulle donne: è polemica

Presidente dell'Osservatorio è Rosaria Bruno, dirigente medico di emergenza con specifica formazione in medicina di genere nata a Grottaminarda

La polemica politica esplode proprio nel giorno dedicato contro la violenza delle donne. La presidente del Consiglio regionale Rosa D’Amelio ha comunicato i nomi che comporranno l'Osservatorio regionale contro la violenza sulle donne, attivo dal prossimo gennaio. Presidente dell'Osservatorio è Rosaria Bruno, dirigente medico di emergenza con specifica formazione in medicina di genere nata a Grottaminarda.

Le altre quattro componenti sono Maria Argenzo (di Arzano, Napoli, tra le fondatrice dell'associazione culturale senza scopo di lucro "Donne insieme"); Gaetana Castellaccio, di Mugnano di Napoli, della Cooperativa sociale Dedalus; le casertane Clementina Ianniello (madre della giovane Veronica Abbate, vittima di violenza a Mondaragone, nel cui nome è attiva dal 2008 un'associazione battezzata Veri) e Marianna Pignata, docente presso la Seconda Università di Napoli e delegata del Rettore alle Pari Opportunità. Compito dell’osservatorio sarà quello di promuovere la prevenzione, accogliere segnalazioni e vigilare sull’assistenza prestata alle donne, promuovere la collaborazione con gli enti locali.

E’ vergognoso assistere a bieche manovre politiche dietro la nascita dell’osservatorio regionale sulla violenze di genere”. E’ la denuncia, contenuta in una nota, del consigliere regionale della Campania di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Luciano Passariello. “Burattinaia di un’operazione che attiene più alla spartizione di poltrone tra partiti che alla tutela delle donne è, la presidente del consiglio regionale D’Amelio – spiega Passariello – , artefice di una manovra di palazzo per la nomina dei cinque componenti dell’osservatorio. Si tratta di persone nominate dai partiti di maggioranza e opposizione senza alcun criterio meritocratico basato sullo spessore personale o sull’appartenenza ad una famiglia con esperienze di violenza – prosegue Passariello – . Il presidente dell’osservatorio è inoltre ‘stranamente’ avellinese e conterranea proprio della D’Amelio. Nomine discrezionali, insomma, per la nascita di un osservatorio di cui io – un uomo – fui il primo firmatario della proposta di legge per la costituzione il 22 settembre nel 2014 e in seguito artefice dell’inserimento dell’osservatorio nel collegato alla legge di bilancio. D’Amelio ha organizzato questa mattina una cerimonia di inaugurazione in pompa magna, invitando solo ‘quote rosa’. Un’altra scelta in contrasto con il vero obiettivo: creare opportunità di contatto tra l’universo maschile e la sfera femminile. Sarebbe opportuno – , chiosa Passariello – ritirare il decreto di nomina e tornare a discuterne in aula per un confronto serio e trasparente”.

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