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Pugliese, coordinatore provinciale di Noi con Salvini: "Prima gli italiani"

Intervista a Marco Pugliese, coordinatore provinciale di Noi con Salvini

Marco Pugliese è stato tra i quattro campani a partecipare alla direzione nazionale di Parma della Lega. Il coordinatore provinciale per Avellino di “Noi con Salvini” analizza il quadro politico e soprattutto getta le basi per la costruzione della Lega del futuro. “Partiamo con entusiasmo. A Parma dal Nord al Sud ci siamo ritrovati tutti concordi su un aspetto: i problemi che attanagliano l’Italia sono innumerevoli e non hanno ideologie territoriali. L’immigrazione, la crisi del lavoro, le tasse, l’Europa ci accomuna da Aosta a Marsala. Prima di tutto vengono gli italiani, un partito che guarda al benessere della collettività nazionale, tanto è vero che i numeri ci confortano. L’interesse è anche qui in Irpinia, nel sud Italia. Abbiamo la necessità di esportare il modello di gestione di Regioni che funzionano come Lombardia, Veneto, Piemonte nelle nostre realtà”.

L'organizzazione a che punto sta?

“Con Gianluca Cantalamessa, valente giovane, nostro coordinatore regionale ci stiamo confrontando molto. Inoltre c’è la guida del senatore Raffaele Volpi che è stato il pioniere e che ha scelto dalla prima ora di abbracciare questo progetto. Su un punto vogliamo essere chiari: a noi di legge elettorale che in questo momento è diventato l’argomento più dibattuto ci interessa ben poco. Lo lasciamo agli amanti della sinistra che tentano in tutti i modi di conservare le poltrone cucendosi a misura una legge elettorale. Noi siamo per riportare gli italiani al voto, qualunque legge sia purché si faccia presto”.

Ma davvero Salvini è l’antagonista principale di Renzi e Grillo?

“Matteo Salvini si è fatto da solo politicamente. Viene dal basso, uomo del territorio, cresciuto ascoltando la base. L’ho conosciuto in Parlamento. Se oggi Matteo Salvini raccoglie consensi personali un motivo ci sarà. Mentre altri hanno mezzi leader, noi abbiamo un leader con caratura e soprattutto che parla alla gente e non si chiude nelle stanze dei bottoni. Noi siamo per un centrodestra unito, purtroppo Forza Italia ha concluso di stare tra la gente”.

La scelta di essere troppo anti europeista può dar fastidio?

“L’Italia deve difendersi dagli attacchi che ci provengono. Non possiamo calare la testa. Sono sempre stato un euroscettico fin dal 2000. Dopo 15 anni purtroppo i risultati sono sotto gli occhi di tutti: una Germania forte ed una Italia indebolita. Quando anche gli imprenditori vengono messi in ginocchio, bisogna reazione”.

Non è che l’Italia ha i suoi limiti?

“Prima gli italiani. Noi siamo per una tax flat al 15% per tutti: professionisti, operai, imprenditori in maniera da pagare tutti ma meno. Inoltre dobbiamo attivarci  per la sicurezza dei cittadini e la certezza della pena. Bisogna stoppare questa invasione di immigrati che ci rende impotenti con le leggi attuali. C’è di più: tolgono lavoro agli italiani e soprattutto beneficiano di coperture che i nostri cittadini in difficoltà se li sognano”.

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