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Italexit candida Cristina Coccia alla Camera: "Riprendiamoci il controllo dei territori e usciamo dalla gabbia delle norme europee"

Alla Camera, l’Irpinia esprime anche un’altra professionista, la biologa - nutrizionista Cristina Coccia

Italexit al lavoro sui candidati alle prossime elezioni; anche in Irpinia. Alla Camera, con Rosario Del Priore, l’Irpinia esprime anche la biologa - nutrizionista Cristina Coccia.  

Quali sono i motivi che l'hanno spinta ad accettare la candidatura?

"Sono due anni che viviamo in un clima di sospensione della legalità e di legittimazione dell'abuso. A un senegalese che ha aggredito un addetto di Trenitalia, perché voleva salire sul treno senza biglietto, la Prefettura di Firenze aveva sospeso il programma di accoglienza. Invece, la Corte di Giustizia europea ha stabilito che "revocare il piano di accoglienza a un migrante, pur se sia stato autore di atti violenti e gravi, costituisce una lesione della sua dignità." Al contrario, a molti italiani - appartenenti a Forze dell'Ordine, personale sanitario o scolastico - è stato tolto il diritto al lavoro. Queste famiglie italiane sono state di fatto lasciate senza stipendio e condannate alla fame per non aver assunto la medicina imposta dal Governo. Questo è solo uno degli esempi di iniquità. Per non parlare del clima di paura imposto agli italiani - e si sa ormai che stress e livelli alti di cortisolo sono fattori che peggiorano la risposta immunitaria. Non si può continuare a lasciar fare ai partiti che di fatto hanno assecondato le decisioni del Governo. È la prima volta che accolgo un invito a candidarmi, ma la politica non può essere lasciata sempre nelle mani di individui che stanno distruggendo il tessuto economico e sociale dell'Italia".

Tra i cavalli di battaglia di Italexit, oltre al ben noto euroscetticismo, c'è la difesa dei prodotti italiani e anche la forte posizione contro il Green pass e l'obbligatorietà dei vaccini contro il Covid. Qual è la sua opinione in merito a questi argomenti? 

"L'Italia, per risollevare la sua economia, deve ritornare ad aver cura delle sue risorse naturali, riprendendo il controllo dei territori, recuperando i suoli e molti prodotti ortofrutticoli caratteristici delle nostre coltivazioni, così come anche prodotti dell'artigianato locale che stanno scomparendo a causa della sleale competizione con i prodotti lanciati sul mercato internazionale. Sul lasciapassare di Stato - che di green non ha assolutamente nulla - , mi esprimo dicendo che non ha avuto alcun effetto positivo, perché questa autorizzazione non ha impedito il progredire del contagio, a opera di chi era regolarmente in possesso di questo lasciapassare, che, di fatto, si è rivelato solo ed esclusivamente uno strumento di controllo della popolazione. Arriviamo all'obbligo di assunzione della medicina sperimentale. Alla resa dei conti, neppure questo farmaco si è rivelato uno strumento valido per arrestare il contagio. Non si comprende il motivo per cui si doveva rendere obbligatoria l'assunzione anche in soggetti non fragili, tra I ‘altro senza prescrizione medica e solo dopo aver costretto le persone a firmare una liberatoria. Lo Stato si è così svincolato da eventuali eventi avversi che si sono puntualmente verificati nei più giovani, soprattutto. lo non mi sono vaccinata subendo le conseguenze di questa imposizione. Senza considerare che neanche la gravidanza o I ‘allattamento sono motivo di esenzione dall'obbligo, nonostante non ci siano studi validi condotti dalla casa farmaceutica sulla sicurezza e sulla tossicità di questi farmaci a mRNA in queste particolari condizioni. Ho visto tra i miei pazienti molte persone colpite da eventi avversi, con la paura di dover segnalare la loro situazione al medico o all'AlFA, e ho chiaramente consigliato loro di non tacere riguardo ai danni subiti. Il nostro corpo non è di proprietà dello Stato: io sono e sarò sempre favorevole alla libera scelta".

Italexit punta ad agguantare il 3%. Allo stato attuale delle cose, però, non pare un obiettivo semplice.

"Italexit viene riportata nei sondaggi già al di sopra del 3%. Probabilmente è la formazione politica dissidente che ha più possibilità di farcela. Adesso, però, il primo obiettivo è raccogliere le firme. Ogni elettore, firmando presso i nostri banchetti, può darci la possibilità di presentare le nostre liste. lo stessa sto raccogliendo le firme nonostante sia attualmente impegnata con il mio secondogenito di due mesi. Ma non si può scegliere il momento in cui il destino ci chiama ad agire. Ad ogni modo, l'impresa di raccogliere le firme nel periodo più caldo delle vacanze estive è particolarmente ardua. Voglio anche ricordare che Italexit sta raccogliendo le candidature di medici che esercitano con grande dignità la loro professione, come il professor Frajese. Essere medico non significa obbedire a un ministro laureato in scienze politiche, che più che un ministro sembra un monarca assoluto che sta esercitando il potere sul suo feudo. Essere medico significa amare il proprio mestiere e i propri pazienti prima di ogni cosa, non solo applicare ciecamente le regole imposte dal Governo, anche quando esse possono nuocere alla salute dei pazienti".

Quali sono le sue proposte principali per affrontare e risolvere alcune delle numerose criticità del nostro Paese?

"Le criticità sono talmente tante che è difficile capire da dove incominciare. Resto nei miei campi di studio e di analisi. Occorre elaborare vere strategie di sostegno alla natalità e di contrasto all'immigrazione incontrollata che sta mostrando risvolti gravissimi per l'ordine pubblico. Occorre riprendere il controllo dei territori e uscire dalla gabbia delle norme europee che non conoscono le criticità locali. La vera sostenibilità ambientale non si decide nelle sedi delle istituzioni europee, ma analizzando e recuperando lo stato di salute dei nostri terreni, dei mari, dei fiumi e dei laghi e ritornando ad amare i bellissimi paesaggi italiani. Un recupero ambientale di questo tipo può aiutare l'agricoltura, l'allevamento, il turismo naturalistico e tutta l'economia nazionale. I nostri giovani devono continuare a vedere un futuro per l'Italia, per la loro terra, non pensare di andarsene subito dopo gli studi. Stiamo educando e formando generazioni che andranno a portare le loro competenze e qualità all'estero. Pensa che sia intelligente questo modo di agire? Occorre inoltre recuperare lo stato di salute delle persone con la promozione di stili di vita più sani e incentivi o sgravi fiscali per tutti i locali pubblici che propongono menù salutari e prodotti locali o piatti, ad esempio, a basso impatto glicemico. Lo stato di salute passa dall'alimentazione almeno per il 90% e nel mio lavoro me ne accorgo sempre di più. Le patologie croniche come diabete, ipertensione e obesità, insieme all'abuso di alcol e farmaci, sono in enorme diffusione e hanno reso la popolazione vulnerabile a infezioni, squilibri del sistema immunitario e processi infiammatori che possono nel tempo degenerare in cancerogenesi. La vera rivoluzione sanitaria consisterebbe nel far tornare tanti italiani in salute non attraverso i farmaci, ma con il miglioramento delle loro abitudini alimentari, ma anche aiutandoli a uscire da questa condizione di stress e paura costanti. Inoltre va potenziata l'offerta del personale sanitario nelle strutture pubbliche, molte prestazioni sanitarie dovrebbero essere gratuite, soprattutto in gravidanza e in ambito pediatrico. Si dovrebbe investire in opere pubbliche, sistema sanitario e sistema educativo, facendo dimenticare agli italiani decenni di tagli in questi settori. Così si crea e si mantiene in salute uno Stato, non con l'ottusa obbedienza all'Unione europea".

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