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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Inquinamento aria di Avellino, Più Europa: "Il negazionismo del sindaco Festa è ingiustificabile"

"Che senso ha rifiutare il parere degli esperti, continuando a negare la realtà?"

E se Festa fosse no-vax?

“All’indomani del tavolo tecnico-programmatico tenuto in Prefettura sulla questione della qualità dell’aria, ci chiediamo quali possano essere i motivi che hanno portato il sindaco Festa a contestare, ancora una volta, i dati che vengono fuori dalle misurazioni delle centraline ARPAC (e confermati dalle numerose centraline della rete AURA).”

 Manlio Lomazzo e Giovanni Frulio di Più Europa intervengono ancora una volta su ambiente e polveri sottili.

Ci chiediamo: cos’è un tavolo tecnico? A che serve? Perché mai il Prefetto si è sentito in obbligo a convocarlo? 

Ci siamo risposti che un tavolo tecnico di questo tipo è arrivato perché le scelte politiche fatte finora hanno palesemente fallito (Avellino è la prima città con la peggiore qualità dell'aria del centro-sud e la settima città più inquinata d’Italia) e quindi il Prefetto, lo Stato sul territorio, ha convocato un tavolo per cui dei tecnici potessero dire alla politica cosa fare per rimediare a questa tragedia.

Avete presente il COVID, Figliuolo, l'OMS, l’istituto Superiore di Sanità e Pregliasco, Locatelli e il Comitato tecnico-scientifico? 

Ecco, si è fatto uguale con le polveri sottili.

 Con, purtroppo, il sindaco della città capoluogo che ha risposto come un no-vax qualsiasi. 

Perché come loro continua ad ignorare ciò che dice la scienza attraverso studi e ricerche, mettendo a rischio la salute di tutta la comunità.

Che senso ha rifiutare il parere degli esperti, continuando a negare la realtà? 

Dal canto nostro crediamo invece che l'approccio proposto dalle associazioni ambientaliste con il supporto del Mount Vergine Observatory (associazione scientifica) che ha dato vita alla rete AURA, insieme ad un confronto sempre acceso con i tecnici, debba essere sottoscritto da tutti i Sindaci della valle del Sabato e di tutta la provincia.

Non è criminalizzando una singola categoria né difendendo l’indifendibile che si risolvono i problemi. 

Il negazionismo, però, rispetto a dati che parlano già molto chiaro, crediamo sia davvero ingiustificabile.

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