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Franciosa (FI): "Per aiutare le aree interne occorre il coinvolgimento delle università"

"Occorre un cambio di paradigma"

Quello delle aree interne sarà il mio primo impegno a Palazzo Madama. La questione meridionale la ereditiamo e la stiamo vivendo facendo sentire anche le nuove generazioni inermi. Al Mezzogiorno sono state proposte migliaia di formule ma la gran parte prevedevano soluzioni a breve termine e, nella peggiore delle ipotesi, selvagge. Spesso abbiamo assistito a gettiti di danaro investito senza logiche e strategie lungimiranti. Il Sud è uno straordinario laboratorio umano e naturalistico, quello che serve è la valorizzazione dei siti nella loro naturale bellezza, senza ricorrere a stravolgimenti o deturpamenti. Una parte dei goals dell’Agenda 2030 giocano a nostro favore e se riuscissimo a progettare con le logiche comunitarie potremo fare del nostro Sud un attrattore naturale di investimenti green e tech. Per far sì che ciò avvenga bisogna, però, coinvolgere le università e collaborare in sinergia con queste, non solo sotto l’aspetto puramente didattico ma anche attraverso la collocazione vera e propria di poli di ricerca nelle aree interne. Questo permetterebbe di riportare i giovani nei borghi, creare economia e migliorare i servizi. Basta pensare al potenziamento della banda ultra larga e all’aumento del trasporto pubblico da e verso le aree metropolitane. Abbiamo centinaia di case vuote che potrebbero essere destinate a docenti, ricercatori e studenti e i siti pubblici (sedi comunali, biblioteche, auditorium) potrebbero ospitare aule e laboratori. Al MIUR e all’ANCI il compito di promuovere l’iniziativa e alla politica il dovere di convocare queste parti e seguire l’iter. Inoltre, un altro nodo importante è quello di rendere i borghi sotto i 5 mila abitanti tax free per le aziende artigiane. Preservare le maestranze significa preservare la propria identità. Migliaia di botteghe hanno chiuso prima a causa del covid e adesso dell’inflazione e, a parte qualche bonus sporadico, non sono stati costruiti veri e propri protocolli per salvare i nostri artigiani e far tramandare le proprie abilità ai giovani. Infine serve un piano straordinario per lanciare una vera e propria sanità territoriale. Oggi centinaia di comuni sono sprovvisti di medici o vedono il primo presidio sanitario a decine di chilometri. L’unico, attualmente, che sta aiutando concretamente la propria regione, è il governatore Roberto Occhiuto che sta portando in Calabria medici dal Sud America per frenare l’emergenza. Purtroppo i troppi slogan da anni e i pochi fatti, hanno privato i nostri cittadini del più importante servizio: quello dell’assistenza e del soccorso. Penso a un commissario straordinario per disegnare un piano sanitario per le aree interne e mi viene immediatamente in mente il nome di Guido Bertolaso che ha operato in tutto il mondo ottenendo brillanti successi. Posso dunque confermare, con orgoglio, che da anni sono in Forza Italia e questa realtà vanta la capacità di saper fare progettazione poiché si fonda sulla filosofia di un grande manager: Silvio Berlusconi.
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