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Festa ha vinto contro tutto e tutti: la scalata vincente del neo sindaco di Avellino

Festa ha ribaltato l'esito del primo turno

La prima notizia è che Avellino ha un nuovo sindaco (finalmente), la seconda è che il primo cittadino è Festa. L'ex vice sindaco di Galasso, anche se "nome noto", non era infatti considerato il favorito alla vigilia delle elezioni amministrative. Perché? Perchè si diceva che gli avellinesi avessero voglia di un cambiamento radicale, lontano da quei movimenti che già avevano governato la città. Invece no, Festa è stato capace di convincere tanti, di porsi comunque come alternativa, di porsi come l'uomo giusto per portare fuori il capoluogo irpino dal limbo in cui si trovava:

"Sarò il sindaco di tutti", lo ha urlato in campagna elettorale, così come lo ha urlato (emozionatissimo) questa notte, durante i festeggiamenti. E in tanti gli hanno creduto e gli credono, tanto da ricevere consensi anche al Centro, la zona definita di "proprietà" dell'avversario Cipriano.

L'avversario, appunto. Quel Luca Cipriano che, a nostro modesto parere, nella campagna elettorale, al ballottaggio, si è preoccupato più di attaccare Festa che di altro. Anche se la sua presenza tra la gente non è mancata. Festa, però, non ha mai alzato i toni (se non proprio quando costretto), cercando di restare "nascosto" come un ghepardo pronto per ghermire la preda: lo ha fato quando il PD ha scelto proprio Cipriano come suo "frontman"; lo ha fatto quando la sinistra si è spaccata del tutto con tre candidati (lui, Cipriano e Santoro); lo ha fatto quando Preziosi faceva "peste e corna" con il mondo intero; lo ha fatto quando per altri candidati (Picariello e D'Agostino) sono state organizzate parate di vice premier e ministri.

FESTA NUOVO SINDACO, LE SUE PRIME PAROLE

Festa è rimasto lì, immobile: silenzioso, ma presente. Da molti, per questo suo atteggiamento, è stato criticato, etichettato come "un morto che cammina" già arreso ad una sconfitta sicura. Invece, i risultati gli hanno dato ragione. Festa ha ribaltato il primo turno: 51,52% di voti, contro il 48,48% di Cipriano che al primo turno aveva all'incirca lo steso vantaggio di quattro punti percentuali (anche se i voti erano spalmati su sette candidati). Tornando a Cipriano, uomo del PD, la sua sconfitta pesa come un macigno sulle teste dei DEM irpini, per i quali in tanti invocano le dimissioni. Avellino non è un comune come altri e questo risultato potrebbe incidere (e non poco) su una riconferma alle regionali del prossimo anno.

Ma pensiamo ad oggi, al primo giorno di lavoro di Festa, che ha "giurato" di volersi mettere subito all'opera. Il nuovo sindaco è stato accolto da cori e striscioni in piazza Libertà, ha intascato gli auguri di Cirpriano e di altri avversari; e a questi vogliamo aggiungere i nostri. Auguriamo al nuovo primo cittadino di riuscire ad essere veramente il sindaco di tutti: dei giovani che lasciano Avellino per altre "oasi felici"; degli anziani che, a tratti, rimpiangono un passato che non c'è più; di chi gli ha dato fiducia sin dall'inizio, ma anche di chi lo ha ostacolato e criticato in queste settimane. Il nostro in bocca al lupo, quindi, va a Festa. E come ha scritto l'altro avversario Carlo Sibilia: "Ad Maiora", ma sempre nell'interesse di Avellino.

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