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Dogana di Avellino, Iannuzzi: "La delega alla cultura non può stare in capo al sindaco"

Il dibattito al Consiglio Comunale: "Se ci fosse un assessore, sarebbero più semplici anche il confronto e il coinvolgimento dei consiglieri e dei cittadini"

Dogana di Avellino, dibattito pubblico in Consiglio Comunale per discutere del progetto e del successivo iter, consistente nell'affidamento dei lavori.  “Già qualche mese fa affermai che bisognava concentrarsi soprattutto sull’urgenza di preservare la Dogana in quanto, in quel frangente, l’intestardirsi dell’amministrazione su una procedura di affidamento illegittima rischiava di far perdere il finanziamento”, ha dichiarato in aula la consigliera Alessandra Iannuzzi. “Oggi, fortunatamente, questo rischio sembra scongiurato, l’amministrazione ha cambiato strada… e dubito che ciò sia avvenuto per la persuasività delle mie parole e di quelle degli altri colleghi di minoranza che a suo tempo misero in guardia il sindaco, quanto piuttosto perché ci si è scontrati contro l’evidenza dei fatti: la procedura era davvero illegittima. Ad ogni modo, ora abbiamo un progetto esecutivo. Personalmente, pur apprezzandone a mia volta le suggestioni, in particolare quella del rooftop, condivido le perplessità già enunciate sia da altri esponenti dell'aula, sia da esponenti delle associazioni e di vari mondi della città. Soprattutto quella legata alle funzioni e alla gestione della struttura. Quella legata alle funzioni per due motivi: il primo è che comunque il finanziamento è vincolato alla funzione di centro culturale polivalente, che è una definizione limitante quanto basta per impedire di fare della struttura ciò che si vuole, ma allo stesso tempo vaga quanto basta per rischiare che la struttura diventi l’ennesima scatola vuota di questa città. Il secondo motivo è che un progetto esecutivo dovrebbe essere redatto già tenendo ben presente cosa si immagina di fare in quella struttura, altrimenti si rischia che il risultato sia suggestivo, ma non funzionale”.

"La delega alla cultura non può stare in capo al sindaco"

La consigliera Iannuzzi, poi, si è soffermata sulla decisione del sindaco di aver tenuto per sé la delega alla cultura: “Rispetto alla gestione poi, al di là del problema della sostenibilità economica, mi preoccupa come sempre l’assenza di visione che questa amministrazione ha rispetto alla cultura. Ne abbiamo avuto l’ennesimo esempio poche settimane fa, quando noi consiglieri di minoranza abbiamo dovuto apprendere dai giornali che di lì a pochi giorni si sarebbe inaugurato in pompa magna l’ex cinema Eliseo, con il premio Ettore Scola, mentre oggi apprendiamo dai giornali che a breve la struttura dovrebbe ospitare una mostra su Andy Warhol. E il punto non è banalmente non essere informato delle cose, perché a questo si potrebbe ovviare con un ulteriore sforzo da parte di noi consiglieri. Il punto è che io faccio parte della commissione cultura e quindi mi domando quale sia, se non quello, il luogo in cui discutere di determinate cose. Ed è soprattutto per questo che continuo a rimproverare al sindaco di aver tenuto per sé la delega. La delega alla cultura non può stare in capo al sindaco, che è preso da molte altre cose e che attualmente la esercita senza coinvolgimento della commissione, delle associazioni, dei cittadini. Se ci fosse un assessore, sarebbero più semplici anche il confronto e il coinvolgimento dei consiglieri e dei cittadini. Perché ad esempio, anche rispetto al premio Scola, noi oggi abbiamo solo domande. Perché l’idea di cultura del sindaco non include la partecipazione attiva dei cittadini, ma si limita a una serie di attività decise da pochi e spesso anche destinate a pochi". 

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