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Riorganizzazione rete scolastica, in Irpinia a rischio 25 posizioni di dirigenti scolastici

L'allarme lanciato dal presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, che si oppone all'innalzamento della soglia minima di studenti per poter avere un'autonomia scolastica con un proprio dirigente

La Legge di Bilancio sulla riorganizzazione della rete scolastica alza a 900 studenti la soglia minima per poter avere una autonomia scolastica con un proprio dirigente. Il rischio è quello di accorpamenti e riduzione del numero delle autonomie, e quindi delle scuole gestite dalle stesse, in particolare nelle aree interne, periferiche e nei comuni montani.

L'allarme lanciato da Buonopane: "Rischiamo di perdere numerose dirigenze scolastiche"

"Occorre rivedere le linee guida nazionali - dichiara il presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, a margine della seduta odierna del consiglio provinciale - perché l'innalzamento della soglia di studenti creerebbe numerosi problemi al nostro territorio. Molti dirigenti scolastici sarebbero costretti a girare tra un istituto ed un altro per svolgere le proprie funzioni. Questo non è accettabile e insieme alla Regione Campania faremo sentire le nostre ragioni al Governo a cui chiederemo di tener conto delle specificità dei territori perché le aree interne sarebbero ancora più penalizzate da tale scelta. Da 75 presidenze, in Irpinia scenderemmo a 50" conclude. 

Nella seduta odierna di consiglio provinciale sarà presentata una proposta di deliberazione per fare voti alla Regione Campania, affinché adotti ogni utile azione per bloccare l’applicazione di quanto previsto dal comma 557 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio, relativo alla Riforma della definizione e riorganizzazione del sistema della rete scolastica. 

No alla soglia minima di 900 studenti

Nella proposta di delibera si esprime “netta contrarietà all’applicazione del coefficiente di 900 studenti”; si chiede di “dichiarare non applicabile per la provincia di Avellino il coefficiente di 900, in quanto, gli Istituti scolastici sono ubicati in comuni montani o svantaggiati, che, pertanto, devono essere salvaguardati”. Con la proposta di delibera, inoltre, si fa voti alla Regione Campania “affinché si opponga in tutte le sedi all’applicazione di quanto previsto dalla norma; si impegni in sede di Conferenza unificata per l’applicazione, nelle regioni con scarsa densità demografica, con la quasi totalità di comuni montani e svantaggiati e con calo demografico, del coefficiente di 600 studenti per determinare il contingente dei Dirigenti scolastici e dei DSGA e del numero minimo di 400 studenti per la determinazione dell’autonomia scolastica; promuova presso il Ministero dell’Istruzione e del merito la rimodulazione sostanziale del numero minimo degli studenti occorrenti per la formazione delle classi in territori montani/svantaggiati; adotti le Linee Guida sul dimensionamento della rete scolastica per l’A.S. 2024-2025 mantenendo l’attuale parametro di 400 alunni ai fini dell’autonomia scolastica; preveda adeguate risorse, al fine di programmare l’offerta scolastica, con necessari servizi (mensa, trasporto scolastico, etc.), al fine di garantire il diritto allo studio agli studenti residenti nei piccoli comuni le cui scuole sono a rischio di chiusura; dia rapido riscontro ai territori e alla comunità scolastica, istituendo un tavolo permanente di discussione e confronto”.

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