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De Mita e l'incubo grillini: "Hanno un leader che racconta favole"

Civica Popolare si presenta

Se Civica Popolare è radicata in Irpinia lo si deve alla famiglia De Mita. L'ex presidente del consiglio riesce ancora ad affascinare gli elettori irpini nonostante i suoi 90 anni. Proprio sulla sua etá ci gioca e lo fa mandando segnali di tensione soprattutto al Movimento 5 Stelle.

" I grillini che dicono di voler battere i De Mita, sono la dimostrazione del bassissimo livello raggiunto dalla politica. Oggi i grillini pensano di risolvere i problemi come i venditori ambulanti: hanno avuto un ruolo di rilievo per aver fatto venir fuori le difficoltà. Ma non è con loro che dobbiamo competere, il nostro compito deve essere quello di risolvere i problemi che loro fanno venire a galla fatta la denuncia, non sanno trovare le soluzioni. Casaleggio padre e Grillo non avevano un ruolo politico immediato, poi hanno scelto di candidare una persona che va in giro a raccontare favole (Luigi Di Maio). Poi c'è un deputato grillino che si chiama Carlo Sibilia che non ha mai indicato niente, ma ha lanciato la sfida: vuole battere i De Mita. Ha pensato di attaccare me perché ho 90 anni. Che dire, gli auguro di arrivare alla mia età".

Ma visto l'attacco continuo ai grillini, sembra che non facciano dormire De Mita che non pensa minimamente a spiegare il suo di nuovo matrimonio con il Pd. Ha un solo pallino abbattere i grillini. E via alle accuse a Grassi «un professore di un’università non molto nota, la Parthenope, che ha provato a farmi la lezione». Prima di accennare a Michele Gubitosa dice «la battaglia politica in Italia e soprattutto in Irpinia, oggi, non è il confronto di grandi storie. Non mi pare che le liste siano piene di grandi pensatori e di persone grande esperienza». E poi si riferisce all'imprenditore: "Mi pare che ci sia uno che diceva che se avesse fatto il parlamentare avrebbe fatto meglio anche l’imprenditore. Come dire essere parlamentare come condizione della produzione industriale». Infine a Generoso Maraia: «Figlio del padre, mette insieme la pontificazione e l’aggressività senza pensiero». 

 Giuseppe De Mita  definisce la campagna elettorale «inedita, diversa da quelle del passato. C'è un profondo e diffuso senso di insicurezza. Oggi prevale diffidenza e incredulità delle persone nei confronti della politica". Sulla collocazione nel centrosinistra dá una spiegazione: la nostra posizione è sempre stata netta: essere l'argine alla destra. E' vero che l'interlocuzione con il Pd è stata altalenante, forse più condizionata da incomprensioni locali ma in sede parlamentare siamo stati critici, non contrari. Oggi però c'è una condizione diversa, il riemergere di questo grumo berlusconiano ed il consolidamento di questo movimento di protesta che permane. E' stato Guerini ad ammettere che c'era bisogno della coalizione, chiamando gli alleati non ad una presenza astratta ma a concorrere nell'organizzare il fronte contro la destra. Un discorso che sarebbe stato irrobustito se avesse partecipato anche Liberi e Uguali".

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