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De Luca chiarisce su Bagnoli (Na) ma vale anche per Laceno

Sulla bonifica del sito napoletano il presidente della Regione: “Non è possibile per un motivo tecnico il passaggio automatico dal Por 2007-2013 al Por 2014-2020 perchè i fondi servono a completare le opere e lì non è stato fatto nulla. Rimane un impegno politico-programmatico finanziare ma su basi certe e chiare"

La partita dei fondi Por 2014-2020 riveste un ruolo strategico per lo sviluppo della Campania, per non parlare dell’Irpinia. Di questo ne è consapevole il governatore Enzo De Luca che in una conferenza stampa ha illustrato le linee guida e bacchettato l’operato degli amministratori soprattutto per quel che riguarda il por 2007/2013.

Un esempio per addentrarci nel discorso? Prendi l’ammodernamento degli impianti sciistici dell’Altopiano Laceno.

Tanto attesi ma ora a seguito delle parole del governatore il discorso è chiuso. Bagnoli non ha diritto più al finanziamento. In parole povere l’amministrazione comunale ha perso i dodici milioni di euro. Uno scenario che nessuno si sarebbe mai aspettato.

E lo spieghiamo con le parole del governatore De Luca proferite sulla bonifica di Bagnoli nel napoletano: “ non è possibile per un motivo tecnico il passaggio automatico dal Por 2007-2013 al Por 2014-2020 perche' i fondi servono a completare le opere e li' non e' stato fatto nulla. Rimane un impegno politico-programmatico finanziare ma su basi certe e chiare".

Ed ora cosa succederà? Tutto passa per la volontà politica. Ma De Luca ha le idee chiare fortunatamente:
"Abbiamo avuto in queste ore l'approvazione del Por 2014-2020. A disposizione ci sono 4.1 miliardi di euro, risorse importanti ma in parte già bruciate perché dobbiamo completare opere non perfezionate nel ciclo precedente. Abbiamo deciso di fare una svolta radicale - ha aggiunto De Luca - , dicendo no alla polverizzazione della spesa e no alle clientele nell'utilizzo dei fondi europei.Cercheremo, insomma - conclude - di fare quelle cose che cambiano il volto della Regione Campania". Verra' anche costituito un fondo di rotazione per dare una mano ai Comuni a dotarsi di progettazioni esecutive. La Regione Campania si dotera' infine di una macchina amministrativa che controlli mese per mese la spesa "perche' se lo facciano dopo quattro anni non c'e' piu' niente da fare. Nel caos organizzativo della precedente gestione dei fondi Por non ci sarà più la centralizzazione (con l'Autorità di Gestione, ndr) nell'attuazione dei progetti e ogni responsabile di settore avrà potere di firma”.

IL FUTURO DELL’IRPINIA. Tra i punti fondamentali del nuovo piano di utilizzo dei fondi Por 2014-2020 in Campania, "c'è il riequilibrio territoriale: non possiamo contemplare la desertificazione di 3/4 del territorio regionale. Il Sannio e l'Irpina sono gioielli, ma non c'è un'anima viva. Per compiere quest'opera - ha spiegato il governatore - diventa fondamentale il completamento del sistema di trasporti regionale, garantendo i collegamenti tra i capoluoghi di provincia campani. Infine - conclude De Luca - è mia intenzione mettere in piedi un sistema turistico campano, al momento assente". L'obiettivo e' quello del recupero delle aree interne, ed in coerenza con la Strategia nazionale ne abbiamo scelte quattro: Cilento interno, Vallo di Diano, Titerno-Tammaro e Alta Irpinia", spiega De Luca. "Ma quando parlo di riqualificazione, penso anche alla crescita di servizi avanzati per favorire lo sviluppo", afferma il presidente della Regione Campania.

 

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