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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Strategie regionali, Controvento: "De Luca è la deriva regional-sovranista clientelare, familistica e affaristica"

"L'associazione, da tempo, ha denunciato la progressiva marginalizzazione di questa provincia dalle scelte regionali"

L’appello che un gruppo di intellettuali campani ha rivolto al segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, per chiedergli di assumere una posizione su quello che a ragione può essere definito il sistema De Luca, non può essere considerato soltanto un episodio della polemica da tempo in atto sull’impianto di potere che dalla sua Salerno l’attuale presidente della giunta regionale della Campania sta ormai estendendo anche a Napoli.

Nella valutazione che viene consegnata sull’operato di Vincenzo De Luca, su “la deriva regional-sovranista clientelate, familistica e affaristica” c’è molto che riguarda anche Avellino, l’Irpinia e le zone interne e gli argomenti posti in maniera tanto netta devono aprire una riflessione seria e attenta pure in questi ambiti.
Alla buon’ora, verrebbe da dire. L’associazione “Controvento” da tempo ha denunciato la progressiva marginalizzazione di questa provincia dalle scelte e dalle strategie regionali. Ha sollevato in molteplici occasioni un problema che toccava la sanità, i servizi sociali, le risorse idriche, le infrastrutture, la pianificazione urbanistica, la promozione culturale, l’incentivazione produttiva, insomma ogni capitolo dell’attività amministrativa di questi anni e ha ribadito che la questione, con le progettazioni adottate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza in Campania, si stava pericolosamente radicalizzando.

Se proprio dalle zone interne si aspettava di veder delineata una proposta di riequilibrio complessivo dell’intero assetto campano, ponendo così un freno alla dinamica che porta pezzi di regione a guardare in direzioni diverse – Basilicata e Puglia, per quanto ci riguarda – e la Campania a rinchiudersi nel bipolarismo conflittuale tra Napoli (con Caserta ridotta a sua periferia) e Salerno, l’Irpinia e il Sannio hanno invece subìto un processo di estraniamento che porta direttamente all’irrilevanza.
Certo, è il risultato inevitabile dell’azione deluchiana. Però qui si scontano anche e soprattutto le responsabilità irresponsabili di una classe dirigente locale debole, subalterna o assente. Durante il precedente governo regionale, quello di centrodestra con la presidenza di Stefano Caldoro, se ne erano avvertite le premesse: con Vincenzo De Luca si è verificato il crollo. La rendita di posizione demitiana, determinata dal cosiddetto patto di Marano nel 2015, aveva attenuato gli effetti alimentando una sorta di garanzia nella spartizione. Venuta meno si è prodotto il nulla. A tale pratica è ridotta dunque l’azione di una classe dirigente? Amministrare dunque è spartire? O, invece, fa parte della classe dirigente chi responsabilmente si assume il compito di supportare la propria visione con idee, progetti ed elaborazioni di qualità, in uno schema di concorrenza virtuosa e guardando a un campo ben più largo dell’orticello elettorale?
 In Irpinia il sistema De Luca non soltanto domina e fa sfracelli ma delira in una onnipotenza di promesse di piccole prebende e scarse mance che si consuma nella subalternità totale. Tra gli ultimi esempi: la liquidazione di fatto dell’Alto Calore con la mancata attribuzione dei 34 milioni di euro annunciati e l’assegnazione al Comune di Sanza in provincia di Salerno del finanziamento di 20 milioni per la rigenerazione urbana a del valore delle proposte pur presentate dai centri irpini gestiti dagli amministratori entrati nell’orbita di Maurizio Petracca. Insomma, il sistema-Salerno a scala campana.
In base a queste motivazioni l’associazione “Controvento” ritiene che l’appello degli intellettuali campani a Enrico Letta non vada considerato esclusivamente come una faccenda interna al Pd e alle considerazioni che il gruppo dirigente democratico intenderà svolgere sull’operato di Vincenzo De Luca. La lettera pone argomenti di precisa natura politica su cui in Irpinia e nel Sannio converrà soffermarsi con attenzione. Prima che sia troppo tardi.

Associazione Controvento Avellino

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