
Avellino, Festa: "La città è stanca, le sanguisuga lascino la poltrona"
Per Festa l'unica soluzione è il commissariamento, ma il prossimo sindaco erediterà macerie
Avranno il coraggio i dissidenti di mandare a casa Paolo Foti?
Ne è convinto Gianluca Festa che ospite del direttore Melillo ha ribadito la sua intenzione di porre fine alla legislatura attuale portando avanti la raccolta firme per sfiduciare il primo cittadino.
"Mi sembra evidente che questa esperienza è terminata da tempo. Lo diciamo da mesi e i miei colleghi si sono rassegnati all'evidenza. La città ci chiede di porre fine a questo martirio amministrativo. Non esiste alternativa alla sfiducia, se gli attuali consiglieri vogliono essere rieletti hanno il dovere di mandare a casa Foti".
Secondo il leader di Davvero la città è stanca, al punto tale che nel corso della processione dell'Assunta il mormorio contro il primo cittadino era imbarazzante. "I cittadini ci chiedono di porre fine a questo disastro, non c'è alternativa in questo momento al commissariamento".
Il commissario potrebbe rimettere ordine tra le stanze di Palazzo di Città, anche se il prossimo sindaco erediterà soltanto macerie: "La situazione è drammatica, si è creata una frattura tra gli uffici e l'amministrazione, manca una programmazione, ma sono convinto che il commissario possa mettere pace sociale".
Nel frattempo Festa affila le armi e già si dice pronto per organizzare le liste per la prossima competizione elettorale. Mentre a chi lo rimprovera di preferire il commissariamento a Foti risponde: "Sono personaggetti che hanno paura di perdere il posto di lavoro. L'unico pericolo è che queste sanguisuga perdano la loro poltrona". Sulla lettera a Renzi incalza: "E' servita per far capire a qualcuno che nessuno lo ha investito da Roma a risolvere la vicenda Avellino. Per questi personaggetti Foti va preservato, da Roma dicono giustamente che la situazione va gestita dai consiglieri".